Caro direttore, ogni anno soprattutto d’estate succede che le chiese si trasformano in passerelle del cattivo gusto dove a sfilare sono jeans sdruciti, pantaloncini cortissimi e t-shirt osé. Mi è stato insegnato dai miei genitori operai, specie da mia madre, di rispettarla ed onorarla sempre perché è un luogo sacro. E’ diffuso un giovanilismo stucchevole, come un esercito di persone che sembrano tutte uguali, entrare in Chiesa come andare in spiaggia o andare a sostenere un esame. Sembrano lontani anni luce i filmini della famiglia che va a Messa la domenica: i bambini con abitini ricercati, le mamme con gonna al ginocchio e camicia ed il papà in lino con l’ auto lucidissima. Per non parlare dei tempi più lontani quando in chiesa ricchi e poveri – nessuna distinzione – entravano in scena con gli abiti migliori, profumati, scarpe lustrate e con i capelli soffici di chi ha appena fatto il bagno. La fotografia non ha più di trenta, quarant’ anni, cos’è è successo e perché non fa più differenza recarsi in un luogo piuttosto di un altro? Due aspetti, tra gli altri, emergono dalla società odierna ed il primo è che quel luogo, non è più percepito come sacro, cioè inviolabile ed esigente, conseguentemente non viene “insegnato” alle nuove generazioni. La seconda ragione a mio avviso è data dal perché uno si deve proporre con un abbigliamento diverso dal normale, dato che in Chiesa incontriamo lo stesso Dio che le tecnologie ci permettono di guardare in pigiama la messa in TV o su internet. Il vestito della domenica è rimasto in me marchiato a fuoco cercando di trasmetterlo ai figli, non nel modo fin troppo rigido in cui i miei l’ han fatto ma di vivere la festa in modo diverso incominciando da me stesso. Le chiese sono, specie domenicalmente – e forse lo ricordano in pochi – dei posti bellissimi che richiedono un abito consono al luogo. Se magari fossi invitato dal presidente Mattarella a pranzo, andrei con le medesime scarpe e l’identico vestito. Nessuno, credo, vi andrebbe in tuta, con un look succinto, o con un abbigliamento colorato alla Peter Pan!
Buona domenica
Paolo Pagliani