
Gentile Direttore, ricordo un parlamentare che tempo addietro ha speso parole significative in tema di migranti e di scelte di governo sulla questione temendo un rischio per “la tenuta democratica” del Paese. Ma se questa è minacciata dall’arrivo di 200 mila migranti l’anno – su 60 milioni di abitanti – allora abbiamo un problema assai più serio. La propaganda elettorale – ormai del tutto, e per tutti, incentrata sul capro espiatorio – evita sistematicamente di citare e di affrontare, dedicandosi a chi la spara più grossa in questa lotta tra poveracci che ci vede agguerriti protagonisti. E’ sempre facile prendersela con l’ultimo della lista, il più debole: è un fenomeno ampiamente studiato. Solo che poi arriva il giorno in cui l’ ultimo della lista sei tu. Che cosa minaccia la “tenuta democratica” della Nazione? Certamente un rigurgito fascista in nome di una equivoca “libertà di pensiero” e praticare forme di azione da regime. A questo si accompagna una strisciante diffusione del razzismo nella nostra società, sdoganato ai più alti livelli, tollerato e non condannato, cavalcato e strumentalizzato. Non vanno poi taciute le forme diffuse di misoginia e sessismo: accettate impunemente, ignorate vigliaccamente; l’ invocazione allo stupro come azione rivendicativa, logora la “tenuta democratica” ma nessuno ci sta facendo campagna elettorale. Semmai assistiamo all’ ascesa di politici senza competenza, senza esperienza, senza nemmeno una formazione adeguata ma dotati solo di grande arroganza, derivata da un supposto, ma tutto da verificare, mandato popolare. Questa generazione di classe dirigente sì che è una minaccia alla “tenuta democratica”. Come è la dispersione scolastica, l’ abbandono universitario, la precarietà lavorativa dei giovani e non solo. La mafia e la corruzione. Chi inneggia all’ evasione fiscale, all’ abusivismo, alla xenofobia. Chissà com’ è, noi invece ci preoccupiamo di chi arriva con il barcone.
Cordialità
Paolo Pagliani