MAGGIORE SOBRIETA’

schermata-2013-10-29-a-16-26-55Gentile direttore, nonostante la crisi che l’Italia ed altri Paesi stanno vivendo, pare che la maggior parte delle persone piuttosto che pensare alle spese utili e necessarie per vivere, siano state interessate, oltre agli alimentari a basso costo, ai settori dell’informatica e della telefonia i quali sembrano non abbiano risentito della crisi. Ci si domanda perché si corre per acquistare a caro prezzo, o a…rate, un telefonino che tra qualche mese si potrebbe avere ad una cifra più accessibile. Anche Papa Francesco ci mette in guardia dalla schiavitù del “dio denaro” elevato a idolo dei nostri giorni, cui tutto viene sacrificato, a cominciare dalla dignità delle persone. Oggi non vali per quello che sei ma per quello che possiedi o puoi esibire agli occhi della gente. Ciò spiega la follia delle “file” notturne per l’ultimo ritrovato della tecnologia (ricordo quelle dalle 3 del mattino per l’ i-Phone 6). Come se la felicità consistesse nel possesso o nell’esibizione, che suscita invidia ed emulazione. E’ l’assurdo di una società che ha smarrito i veri valori e che ha messo al primo posto il successo, i soldi e l’apparire. Non sarebbe necessaria più sobrietà anche in famiglia?

Buon proseguimento 2015
Paolo Pagliani

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NEL PANTANO

Vedeva se stesso sulla riva, come una figura anziana e patetica che urla qualcosa a una flottiglia di giovani che scivolano nel fatale pantano del mondo: le risorse che diminuiscono, le libertà che scompaiono, gli spietati annunci pubblicitari che s’ adattano a un’ insensata cultura popolare fatta di musica e birra e di giovani femmine dalla magrezza e dalla forma fisica impossibili.

John Updike

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L’espressione scoraggiata di un anziano educatore che tenta di comunicare invano qualche valore ai giovani che, sono attratti da musica, birra e ragazze, l’abbiamo provata un po’ tutti noi adulti. Lo rappresenta con amarezza un noto scrittore americano Updike nato nel 1932 dove in un suo romanzo sostiene che la tentazione di sentirsi del tutto inutili e fin ridicoli è una considerazione per lui pessimistica. Certo è che tante volte il pantano in cui i giovani scivolano, fatto appunto di alcol, di droga, di sesso, di vuoto assordante, è una realtà che stringe il cuore e fa spegnere sulle labbra le parole di ammonimento e di sensatezza. Eppure non ci si deve rassegnare per due ragioni, la prima è legata al fatto che – come diceva Pascal – <<l’uomo supera infinitamente l’uomo>> e può quindi sempre avere in sé una scintilla di salvezza, un seme di redenzione, una segreta capacità di non soccombere. L’altro motivo di speranza è anche in quella folla di giovani – pensando al volontariato – che hanno in sé una forte carica di passione, di creatività e di vita: sono loro spesso a infondere fiducia e speranza a noi adulti o anziani.

Serena giornata e buona settimana
Paolo Pagliani