

Un mese, in gruppo, in un Paese Povero, a stretto contatto con la gente del posto. Espresso così potrebbe essere una proposta di trekking di una agenzia turistica. Ma per chi parte la qualità di questa esperienza viene dalle motivazioni che la determinano, dalle specifiche attività che la caratterizzano e dagli scopi che si propone di raggiungere sia per le persone che la compongono che per quelle che si incontrano sul posto.
Sgombriamo il terreno da alcuni equivoci: non sono il partire, l’andare lontano, e neppure il portare soldi o eseguire lavori che, da soli, possono dare la “qualità” di questa iniziativa. La qualità è nel profondo di ognuno dei partenti, è quella della vita di ciascuno e che caratterizza tutte le proprie scelte. Sgombriamo anche il cuore da illusioni romantiche o da presunzioni, legittimate dalla cultura in cui stiamo vivendo.
Chi parte non può considerarsi migliore di altri o più progredito nello sviluppo umano solo perché ha la capacità e la possibilità di pagarsi un viaggio, di trasferire competenze o tecnologia. L’obiettivo deve essere quello di ricostruire un piano di parità umana perché possa avvenire un dialogo tra fratelli che fanno delle loro diversità una ricchezza da scambiare. “Attorno all’unico tavolo della vita costruiamo la convivialità delle differenze perché tutti abbiano pari opportunità”.
Ed è con queste motivazioni che Davide (Sassuolo), Diletta (Modena), Nunzia e Ilaria (Reggio Emilia) e Gloria (Saronno – VA) sono partiti per il Perù per andare a fare volontariato alla Parroquia san Francisco de Asis a Pucallpa nella Selva Amazzonica, in un progetto che vede impegnato il Gruppo Missionario di Novellara da ormai 5 anni. Una esperienza che ha permesso di condividere effettivamente alcuni momenti e alcune dimensioni della vita con il povero, di essere a contatto con una cultura diversa, in atteggiamento di comunione e di scambio di ricchezze, una verifica del quadro di valori a cui si ispirano le scelte di vita di ciascuno. Una esperienza che mira soprattutto alla formazione personale di ciascuno dei partecipanti e che permette ad ognuno, una volta rientrato, di vedere chi gli sta vicino con occhi diversi, impegnandosi per il bene comune e mettendosi al servizio degli altri, perché “ Partire non è divorare chilometri, attraversare i mari e volare a velocità supersoniche. Partire è anzitutto aprirci agli altri, scoprirli, farci loro incontro. Aprirci alle idee, comprese quelle contrarie alle nostre, significa avere il fiato di un buon camminatore (H. Camara)”.
Un percorso di incontro, dialogo e formazione di 9 mesi con la comunità locale, da luglio a febbraio, affrontando il più difficile e indispensabile dei temi del presente: incertezza- giovani – lavoro.
Quest’anno il festival culturale Uguali_Diversi si inserisce nel progetto Cultivar che nasce da una riflessione avviata da tempo sulla domanda: “che cosa facciamo per generare lavoro in questo territorio? “
Cultivar sono le risorse, da individuare e scegliere insieme alla comunità locale, per costruire un buon progetto che genera opportunità di lavoro nel territorio. Con i giovani.
La soluzione non è facile. Il progetto si pone nell’ottica di creare una visione di orizzonti più larghi e più lunghi, partendo dal far emergere le energie nascoste nei giovani di diverse nazionalità, per aprire la strada a nuove opportunità con coraggio e audacia, per crescere insieme nel cambiamento.
Questo percorso si articola in tre tappe:
1.CULTIVAR: 4 ricercatori incontrano 100 teste pensanti nel Novellarese (luglio – settembre)
Che cosa cercano? Idee da sviluppare nel territorio, tensioni e speranza dirompenti da coltivare e mettere in relazione, le esperienze di start up, le domande chiave a cui tentare risposte, le ragioni dell’incertezza, i potenziali investitori con cui discutere di opportunità.
Attraverso la metodologia outreach (Sclavi – Gordon) si individueranno le questioni rilevanti, le storie modello e le domande.
2.Festival Uguali_Diversi: Fondata sul Lavoro?
Continuerà la riflessione su queste tematiche con il Festival che ci aiuterà a porci correttamente le domande. Tutto il festival è infatti ispirato dal principio di aprire vie per un nuovo mondo e riposizionare l’uomo al centro, in un grande impegno collettivo nato nel tempo dell’incertezza
3.CULTIVAR: corso di formazione e Agorà delle opportunità, nero su bianco, si passa all’azione ( ottobre 2013- marzo 2014)
Durante il festival si accettano candidature per un percorso formativo destinato a 15 giovani, con motivazione, atteggiamento da “Dreamer”, voglia di mettersi in gioco e passione per il proprio territorio. Ci saranno 2 Extra Laboratori aperto a chiunque vorrà partecipare.
La conclusione prevede un meeting finale capace di coinvolgere tutte le persone incontrate e di cercare una risposta concreta alle domande su cui si è riflettuto.
Tutto ciò che si progetta diventa instant book.
All’interno del festival saranno proposti dei laboratori e delle esposizioni in cui saranno presenti le idee già scaturite.
Laboratorio dell’ottimismo per naviganti
20 sedie in cerchio, 1 disegno che prende forma man mano, 50 minuti creativi.
esperienze per mettersi in gioco, alla ricerca di rotte e sguardi differenti sulla realtà in cui viviamo
… le parole chiave: ottimismo, semplicità e leggerezza …
guidati da Andrea Allione proverete i metodi attivi che alcune aziende innovative impiegano con successo per rigenerare energie e creatività in tempo di crisi.
durante il laboratorio le parole prenderanno forma in un disegno.
… dedicato a chi ha, e ha chi sta cercando, una risorsa da mettere in gioco per il domani …
a cura di DIKE con la guida di Andrea Allione (formatore/dreamer) e i disegni di Monica Mazzucco (illustratrice/dreamer), con la partecipazione straordinaria di alcuni ospiti …
domenica 22 settembre dalle ore 15.30 alle 17 e dalle 17.30 alle 19 presso il loggiato nella rocca.
Showreel
5 minuti a testa, 2 monitor per 100 punti di vista,1 video-messaggio.
Le buone idee in tempo di crisi ci fanno bene, ma come si creano? Fanno parte di un patrimonio genetico che alcuni hanno e altri no? Sono scoperte casuali? O sono intuizioni da coltivare?
Ci raccontano la loro storia 12 giovani capitani coraggiosi (start upper, maker, dreamer e social innovator) che stanno realizzando i loro sogni d’impresa basati su passione, cultura, qualità e innovazione. Lo showreel è uno spettacolo passerella. Sul palco si presentano 12 nuove esperienze di lavoro. Le buone idee raccontate dai loro ideatori. Abbiamo scoperto queste persone attraverso una ricerca che ha coinvolto 100 cittadini dell’area novellarese e reggiana. Andrea e Carlo terranno il tempo e sui monitor scorreranno nuove visioni e punti di vista.
Sul palco il gruppo DIKE: Andrea Allione (formatore/dreamer) e Carlo Turco (giornalista/dreamer). Dietro le quinte Sara Carneri (ricercatrice/dreamer) e Monica Mazzucco (illustratrice/dreamer).
sabato 21 settembre dalle 17.30 alle 20.00 presso il Cortile della Rocca di Novellara.
Muro di parole
Chi ha una risorsa da mettere in gioco?
IL MURO DI PAROLE è LA MOSTRA DELLE IDEE DI 100 NOVELLARESI INTERVISTATI DA 4 RICERCATORI/FORMATORI/GIORNALISTI NELL’AMBITO DEL PROGETTO CULTIVAR:
… LAVORO, INCERTEZZA E GIOVANI NEL PROPRIO TERRITORIO: SENTIMENTI E RISENTIMENTI, NOVITà E CALMA PIATTA, RISORSE E TRANELLI, SOGNI, SPERANZE E FATTI VERAMENTE ACCADUTI …
sabato 21 e domenica 22 settembre 2013 dalle ore 10.00 alle ore 13.00 e dalle ore 16.00 alle ore 19.00 presso i portici di piazza unità d’Italia novellara
Per maggiori informazioni www.ugualidiversi.org