BENESSERE O BENAVERE

Caro direttore,
viviamo tutti così di corsa che non ci siamo mai fermati sul concetto di benessere. Questo sistema materialista ci fa credere che il benessere consista esclusivamente nel possesso di oggetti, (benavere). Più ne abbiamo, più dovremmo considerarci benestanti ma non siamo bidoni aspiratutto, siamo creature che, oltre alle esigenze del corpo, abbiamo bisogni affettivi, sociali, intellettuali, sociali. Solo se tutte queste dimensioni sono soddisfatte in maniera armonica possiamo parlare di benessere, perché esso si raggiunge solo in parte con la disponibilità di beni ma molto di più organizzando il tempo per relazioni familiari e sociali, costruendo città  in modo da favorire l’incontro tra persone garantendo un bagaglio culturale, che consenta a ciascuno di realizzare se stesso. L’esperienza insegna che quando certi beni diventano troppo abbondanti, si creano degli effetti perversi, che annientano il beneficio per cui sono stati creati. Esempio l’auto che benché vengano prodotte per velocità elevate in molte città, vediamo a  Roma, si va come al tempo delle carrozze! Considerazioni analoghe pure per il cibo ma il troppo uccide, in quanto l’obesità che ha raggiunto un miliardo e novecentomila persone, è risaputo che predispone al diabete, infarto e altre malattie. Si parla spesso di sobrietà e credo giustamente, perché a conti fatti conviene, facendoci guadagnare in rapporti umani, in rapporti sociali, in tranquillità, in salute, regalandoci un ambiente più pulito. Se però si segue il pensiero di un teorico dell’industrial-capitalismo che affermava: <<Non è bene ciò che si ha>>, si interpreta lo spirito di oggi coniugato con le esigenze del sistema. Poichè ciò che <<non si ha>>, non ha limiti, abbiamo dato vita ad un meccanismo di vita insoddisfacente, irragionevole e sicuramente poco felice.

                                                                                    Buona settimana
                                                                                       Paolo Pagliani

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