Gentile direttore, sono abituato da oltre quarant’anni ad indossare giacca, camicia e cravatta per oltre trecento giorni all’anno, tranne ovviamente i mesi estivi. Mercoledì scorso al mattino dato l’abbassamento della temperatura, ho rimesso la giacca dove trovano posto documenti e portafogli. Nel pomeriggio essendo aumentato di parecchio il calore e contento per andare a trovare un giovane infermo che abita appena dopo Reggiolo, con mia moglie mi sono diretto in quella direzione. Nel ritorno vengo ahimè fermato in zona Bernolda, (località di Novellara dove da sempre abito), dalla polizia urbana cittadina.. Mi accorgo subito che la patente è rimasta a casa nella giacca e lo faccio presente allo zelante e solerte urbano che mi chiede un documento che non ho ma posso dimostrare chi sono, con l’aiuto di mia moglie e la tessera della biblioteca della città dove risiedo. E’ un vigile che vedo saltuariamente in piazza e che saluto seppur non avendo confidenza essendo lui di provenienza esterna ma che verbalizza immediatamente, dicendomi suadente, di presentarmi con la patente nella loro sede, munito della patente, non essendoci problemi. Come mia abitudine gentilmente saluto ma arrivato a casa leggo che vi è una sanzione di 41 euro che l’urbano si è “vergognato” di comunicarmi. Pagherò la multa per una venialità che corrisponde però ad una giornata di lavoro, (per chi ha la fortuna di averlo), di un operaio. Si cerca e si dice che è necessaria collaborazione tra cittadini e vigilanza ma posso notare che spremere pignolescamente e sanzionare pesantemente chi infrange banalmente le regole, senza un minimo di tolleranza, non fa altro che incrinare i rapporti già tesi che invece si vorrebbe, come mi auspico, migliorare. Potrei infine consigliare di impegnarsi nella suddetta provinciale diventata camionabile Novellara-Reggiolo, di cercare di frenare la velocità pericolosa di autotreni (quasi bombe stradali) e di farsi notare maggiormente in piazza e dintorni dove i nostri splendidi portici, sono diventati piste ciclabili e le soste prolungate in zona a disco come quell’auto di grossa cilindrata che per 12 ore giornalmente si stabilisce in parcheggio di un’ora, vicino alla piazza, appartenente con ogni probabilità ad un “alto papavero”, oppure sanzionare nella Provinciale Nord, posizionandosi in Via Grandi e di fronte per chi proviene da Carpi, (zona frequentata da pedoni per il Lidl), chi infrange abbondantemente il limite di velocità lì esistente. Cerchiamo la trave invece della pagliuzza!
Cordialità
Paolo Pagliani