IL PRESIDE E IL PRESEPE

nativitc3a01Gentile direttore, sono rimasto amareggiato dalla notizia sul divieto posto dal preside di una scuola di Bergamo di rappresentare il presepe. Divieto motivato dal timore che questo possa discriminare i ragazzi appartenenti ad altre culture. Credo che anche chi professi una fede diversa, possa tranquillamente accettare l’idea che il presepe sia un’antica tradizione del nostro popolo che va difesa, tutelata e rispettata. Non possiamo rinnegare il nostro culto, nè tantomeno abbandonare le radici della nostra storia. Significherebbe privarci della memoria che ci appartiene e senza di essa, non avremo neanche un futuro. Si parla tanto di integrazione, di globalizzazione, di commistione di civiltà e costumi e poi si ha paura che un presepe, simbolo di amore e di pace, possa dividere gli uomini. Allora il problema quale è? Anzi di chi è? Forse la paura di “un bambino nella mangiatoia” è degli adulti, di coloro che non sono capaci di inginocchiarsi davanti ai piccoli, ai poveri, agli ultimi.

Cordialità
Paolo Pagliani

Elena dicembre

Pubblicità

I VIAGGI DELLA SPERANZA

morti
Gentile direttore, si alza da molte parti, nonostante quelle contrarie che fanno ribrezzo, il grido di dolore per le vittime dei “viaggi della seranza” lungo il Mediterraneo dalle coste nordafricane alle sponde italiane. E’ un’ umanità ferita e umiliata che dovrebbe urlare la propria sofferenza per le morti innocenti, per le vite spezzate, per i sogni infranti di chi fugge dalla guerra e dalla miseria: giovani, donne, anziani, bambini, mamme in gravidanza, senza patria e senza famiglia, cittadini del mondo, affamati di futuro. E’ un esodo biblico che ha raggiunto dimensioni drammatiche e non c’è bisogno di interpreti per cogliere i loro sentimenti, basta guardare i visi emaciati, gli occhi impauriti, il pianto dei bambini, il loro dolore, i sentimenti, le loro attese, i loro sacrifici, le loro ansie: parlano i loro volti. Sono uomini traditi da altri uomini, rifiutati e allontanati, che cercano ospitalità e accoglienza. Abbandonati a se stessi nell’indifferenza di tanti. Ignorati da centri di potere che fanno prevalere l’egoismo del proprio Stato mettendo in campo aride logiche burocratiche nelle quali non c’è posto per i sussulti del cuore. Solo disumanità, espressa da quel triste principio per il quale il problema non è europeo ma della Nazione che accoglie i profughi; un ragionamento che ha dell’incomprensibile. Non è più tollerabile che dalle massime Organizzazioni Internazionali e particolarmente dall’Europa, non vengano attivate misure e iniziative svolte a condividere l’ immane impegno dell’Italia nel governare una vicenda umana complessa e di enormi dimensioni. Occorrerebbe definire forme di lotta alla spregiudicatezza e all’arricchimento illecito degli scafisti regolamentando gli esodi anche attraverso il controllo dell’ efficienza dei mezzi di trasporto che troppo spesso diventano veicoli di morte. Sarebbe inoltre indispensabile favorire lo sviluppo nei Paesi di origine dei migranti, attraverso politiche di cooperazione che comportino aiuti e accompagnamento nei processi di crescita locale.
Cordialità
Paolo Pagliani

IRAQ, SPARITE BANDIERE DELLA PACE

Caro direttore, non vedo più in giro, se non una sgualcita in periferia, bandiere della pace come a suo tempo contro la guerra degli USA in Iraq. Oggi in questa nazione c’è una situazione drammatica per le popolazioni, specie cristiane; la sonnacchiosa Europa, cerca di dare quattro fucili da caccia ai curdi sperando che le stragi finiscano da sole oppure con il solito intervento americano. Quello che stupisce è l’ atteggiamento dei <<media>> e dei pacifisti doc che in Italia dovrebbero abbondare ma nessuno espone bandiere della pace forse perché mancano ordini dei soliti guru oggi dormienti. Il pacifismo a senso unico dovrebbe invece oggetto di qualche valutazione seria da parte dei <<media>> cartacei ed eterei!
 
Cordialità
Paolo Pagliani
Schermata 2014-08-30 a 08.57.01
 
 

Da Reggio Emilia a Verona, passando per Novellara in marcia per la Pace ed il disarmo

Il Comune di Novellara ha aderito, nell’ambito delle celebrazioni del 25 aprile, al grande raduno nazionale che vedrà riuniti nell’Arena di Verona i movimenti per la pace, il disarmo, la nonviolenza, la solidarietà ed il volontariato.
La Scuola di Pace di Reggio Emilia ha infatti promosso il “Comitato provinciale per l’Arena di Pace e Disarmo” che, oltre a diffondere l’Appello sul nostro territorio, ha organizzato una marcia di otto giorni da Reggio all’Arena di Verona. Due marciatori, Jean Bassmaij e John Mpeliza (e tutti coloro che vorranno unirsi, anche solo per un tratto), faranno l’intero percorso con gli obiettivi di far conoscere l’Appello e sensibilizzare sulle guerra dimenticate, in particolare nelle martoriate Siria e R.D. Congo.
La marcia farà tappa a Novellara giovedì 17 aprile: l’appuntamento è alle 17,30 all’intersezione di strada Cartoccio con via Togliatti, dove le autorità daranno il benvenuto al Corteo “Reggio in marcia”. Alle 18 il Corteo arriverà nella Sala Polivalente di via Falcone, dove Jean Bassmaij e John Mpeliza porteranno il saluto della Scuola di pace di Reggio. Verrà inoltre presentato il progetto “Viandanti sui passi di Francesco”, a cura degli studenti del Liceo Matilde di Canossa di Reggio Emilia. Il pomeriggio si chiuderà con il saluto dei rappresentanti dell’Associazione “Un bambino per amico”, che ha aderito al progetto.
Chi volesse recarsi all’Arena di Pace e Disarmo in pullman il prossimo 25 aprile (con partenza dal parcheggio del centro commerciale Ariosto alle 8.30, costo 15 euro) deve prenotarsi alla segreteria organizzativa, al numero 0522-436840

Sara Germani

Reggio in Marcia

Giornate Europee del Patrimonio 2012: visite guidate alla Rocca, in Archivio ed apertura straordinaria del Casino di Sopra

Questo slideshow richiede JavaScript.

Come di consueto, Novellara aderisce alle Giornate Europee del Patrimonio 2012 che avranno luogo nel nostro Paese il 29 e il 30 settembre, con lo slogan, ormai consolidato: “L’Italia tesoro d’Europa”.
Per l’occasione Novellara ha organizzato delle visite guidate gratuite sia sabato 29 che domenica 30 settembre alla Rocca dei Gonzaga e all’Archivio Storico dalle ore 15.00 alle 18.30.
A queste iniziative si aggiunge la straordinaria possibilità di visitare domenica 30 settembre dalle ore 15.00 alle 18.30 il Casino di Sopra (Casino Bell’Aria) normalmente chiuso perché di proprietà privata, con possibilità alle ore 15.00 di partecipare alla visita guidata dal dott. Fabbrici.
Il Casino di Sopra era una villa di campagna, luogo si svago, rappresentanza e centro di produzione agricola eretta nel 1541 per volontà di Costanza da Correggio (vedova di Alessandro I Gonzaga) e del cognato Giulio Cesare. Nel 1550 la villa diventa di proprietà di Camillo I che, nel 1558, commissiona a Lelio Orsi la decorazione della grande sala centrale: il più vasto ed articolato progetto decorativo dell’artista manierista.
La decorazione era distribuita su quattro pareti e su tre ordini e rappresenta le allegorie della Guerra, della Pace, delle Arti e dell’Agricoltura, fiancheggiate da scene, cariatidi e telamini; con otto divinità e quattro busti monicromi. In seguito strappati dal restauratore Giovanni Rizzoli e divisi in 22 pezzi (nel 1845), sono attualmente esposti presso il Museo Gonzaga dopo che nel 1973 furono riacquistati ad un’asta dallo Stato Italiano. Il Comune ringrazia per la gentile concessione Onlus Casino di Sopra.

 Per maggiori informazioni
www.comune.novellara.re.it

AI GIOVANI IL GIUSTO SPAZIO

Caro direttore, viviamo un tempo in cui tutti paghiamo i costi delle avidità finanziarie di pochi senza scrupoli.
Abitiamo in un Paese in cui la lotta contro la criminalità organizzata non decolla, in cui lo sperpero di denaro pubblico è di casa e dove l’evasione fiscale è la prima causa di stallo del sistema economico complessivo, costretto a tassare fin oltre il giusto i cittadini onesti. In questo scenario dalle tinte fosche, reca non poca speranza il senso per la giustizia che anima il nostro universo giovanile. Basta pensare alla convinta partecipazione alle iniziative locali e nazionali contro la ‘ndrangheta e la mafia, senza dimenticare le recenti proteste contro le grandi lobby bancarie e finanziarie che non accettano alcun controllo sociale. Esiste un senso per la giustizia, per la pace, per il bene comune, per la solidarietà, per il rispetto per l’ambiente, per un’equa distribuzione delle risorse, che è acceso e vivo nel cuore di tanti giovani uomini e di tante giovani donne. Ed è molto triste dover constatare quanto sia difficile il ricambio generazionale dentro i meandri della politica e i luoghi dell’economia e della cultura. Dovremmo saperlo che i giovani sono “nuovi”, genuini, forse anche ingenui ma soprattutto geniali. Hanno cioè un olfatto non ancora contaminato dall’odore del marcio e del male, possiedono un’anima dotata di naturali anticorpi contro le tentazioni idolatriche del potere e del denaro. Proprio in virtù di questa affinità geniale con le cose nuove, con le cose intatte, con le cose integre, con le cose giuste, sono la nostra vera speranza. Ed è ora di lasciar loro il giusto spazio.

Cordialità
Paolo Pagliani

“Progetto Giovani per la pace”

Questo slideshow richiede JavaScript.

Domenica 25 settembre 2011 si è svolta la “Marcia della Pace”, un’iniziativa promossa dalla Tavola della pace e dal Coordinamento Nazionale degli Enti locali per la pace e i diritti umani. Si tratta di un camminata di 23 chilometri circa, dalla città di Perugia ad Assisi, al quale partecipano persone provenienti da diversi Paesi, anche al di fuori della Comunità Europea. Oltre ai già numerosi affezionati a questo evento, in rappresentanza della popolazione giovanile dei comuni di Novellara, Campagnola e Fabbrico, il Progetto Giovani ha organizzato il viaggio per 14 dei nostri ragazzi, che hanno partecipato portando entusiasmo, curiosità e determinazione dal momento della partenza in pullman da Reggio Emilia alle 4.30 del mattino alle 22:30, orario fissato per il rientro.
L’iniziativa intendeva valutare se e quanto fosse desiderio da parte dei ragazzi, partecipare ad attività al di fuori delle quattro mura dei rispettivi ritrovi, per quanto a queste siano estremamente affezionati.
Sin dalla raccolta delle adesioni pareva che il desiderio di uscire dalla routine ed intraprendere un piccolo viaggio, incontrasse i loro desideri, e il presentimento iniziale è diventato certezza man mano che il viaggio entrava nel vivo.
I ragazzi che non si conoscevano hanno trovato nel percorso modi e tempi per approfondire la conoscenza, de i due-tre gruppetti partiti da Reggio Emilia la mattina si sono trovati al ritorno sotto forma di un unico gruppo coeso, sorprendendo anche gli accompagnatori per la qualità delle interazioni e la spontaneità delle relazioni nate durante l’esperienza.
Basti pensare che durante il viaggio di ritorno il tema dominante è stato “la prossima uscita”, a testimonianza del fatto che questi ragazzi, abitanti in paesi diversi, frequentanti scuole diverse e con interessi non sempre comuni, si sono portati a casa una gran voglia di sperimentare nuovamente una dimensione che non erano abituati a vivere e che li ha arricchiti sotto diversi aspetti.
La prossima uscita? I ragazzi pensavano a “Lucca Comix & Games” … chi è interessato?

Gli operatori del Progetto Giovani