
Il capitano (69 anni) paga per aver abbandonato la nave ed essersi messo in salvo mentre passeggeri ed equipaggio andavano incontro alla morte; probabilmente finirà i suoi giorni in galera anche se i parenti delle vittime, ricorreranno in appello per chiedere la pena di morte. Per questa tragedia marittima, sono pure stati riconosciuti colpevoli il capo-ingegnere e membri della nave con pene tra i cinque e i vent’ anni. Da noi il vero Schettino, dopo quasi tre anni dal disastro del Giglio, è ancora sotto processo e nel frattempo ha tenuto una lezione all’Università di Roma, è diventato personaggio da paparazzare per i rotocalchi e dovrebbe essere agli arresti domiciliari! Tutto questo è una vergogna, è insopportabile questa drammatica e patetica maschera della giustizia sospesa: ci dicano se è innocente o colpevole. Una seguita Associazione mondiale che si occupa di giustizia, ci colloca al 152° posto tra i Paesi dove funzionano i tribunali; del resto le recenti assoluzioni o ridicole condanne specie ai politici, ne sono la tristissima controprova.
Cordialità
Paolo Pagliani

Le migliori aziende si pubblicizzano sul Portico