SOTTO GLI OCCHI DELLA MORTE

imagesGentile direttore, non è la prima volta che vedo foto con un telo bianco in strada o in spiaggia mentre la gente cammina imperterrita o continua a giocare a racchettoni sotto gli occhi della morte. E’ palpabile un disinteresse, o per meglio dire del menefreghismo, di chi si preoccupa solo di farsi strada, isolandosi nel circuito protetto della propria intimità, ignorando ciò che accade oltre la propria porta blindata. C’ è poi la crudele evasione nell’ interesse privato, nell’ egoismo, nel disprezzo degli altri, nell’ isolamento altezzoso del piacere. Lo scrittore russo Evtusenko ammoniva che:<< La vita è complicata; ma se in essa c’ è qualcosa di male, non ci si deve nascondere, bensì battere!>>. Non si deve scappare o celarsi come uno struzzo ma impegnarsi e battersi. Certo bisogna faticare, farsi carico, darsi una mossa, occuparsi e preoccuparsi delle proprie responsabilità e quelle degli altri. Si deve uscire dai comodi nascondigli e vivere alla luce del sole entrando nel groviglio della vita uscendo in particolare da quell’ipocrisia che è poi una sorta di autoinganno. Non dobbiamo però dimenticare molti volontari o persone straordinarie, che “a disprezzo del pericolo”, aiutano o salvano individui in difficoltà, non ultimo il vigile del fuoco, fuori servizio, che ha strappato alla morte prendendolo per i capelli, nelle acque del Po a Guastalla, un ragazzo precipitato nel fiume, dopo aver “festeggiato” forse oltremisura nella notte bianca della città.
Cordialità
Paolo Pagliani
fai-la-differenza-a-novellara
Pubblicità

IO SONO L’ ALCOLISMO

satanaIo sono la tua malattia. Io odio qualsiasi Potere Superiore come uno lo concepisce. Io odio chiunque abbia un Programma.
A tutti coloro che vengono in mio contatto, io auguro la morte e la sofferenza.
Permettimi di presentarmi: Io sono l’alcolismo.
Io sono furbo, sconcertante e potente. Io ho ucciso milioni di persone e ne sono contento.
Io amo sorprendere, stupire. Io adoro spacciarmi per amico ed amante.
Non è forse vero che ti ho dato piacere?
Io adoro farti male. Io amo farti piangere. Ancor di più amo stordirti a tal punto da non farti più né piangere né soffrire.
Non puoi più provare nulla. Questa è vera gloria.
Io ti darò una fugace gratificazione in cambio di una lunga sofferenza.
Ero sempre a tua disposizione. Mi hai chiesto di far parte della tua vita quando le cose ti andavano bene. Quando dicevi che non meritavi quelle cose io ero l’unico a darti ragione.
Insieme siamo stati capaci di distruggere tutte le cose belle della tua vita.
La gente mi sottovaluta. Loro prendono seriamente gli infarti, i colpi apoplettici e il diabete, sono dei superficiali.
Loro non sanno che senza il mio aiuto queste malattie non sarebbero così gravi.
Io sono una malattia veramente odiata. Non arrivo senza essere invitato. Tu scegli di avermi.
Moltissimi mi hanno preferito al benessere e alla tranquillità.
Io odio tutti coloro che hanno un Programma di dodici passi (es. gli A.A.)
Odio le vostre riunioni, il vostro Potere Superiore.
Tutto questo mi sfinisce tanto da non farmi funzionare com’è mia abitudine.
Ora debbo acquietarmi. Non mi vedete ma sto crescendo, più grande che mai. Quando solo esisti, io posso vivere. Quando vivi, io solo esisto. Ma sono qua…
Insieme ci incontreremo, se c’incontreremo di nuovo ti auguro sofferenza e morte cosicché io possa vivere.

Anonimo

L’alcol è un problema?
Alcolisti Anonimi
forse può aiutarti!

Gruppi di Reggio Emilia e provincia
tel. 346.303.70.00

KENNEDY PREDISSE CHE LE BANCHE AVREBBERO CREATO UNA GRANDE CRISI GLOBALE. POI MORI’.

Il 4 Giugno del 1963, un decreto presidenziale di John Fitgerald Kennedy, detto Ordine Esecutivo 11110, fu firmato impedendo alla Federal Reserve Bank di prestare soldi a interesse al Governo Federale degli Stati Uniti.La FRB sarebbe presto fallita e l’America sarebbe tornata l’unica vera detentrice del proprio debito.

John Fitzgerald Kennedy fu il primo presidente della storia a comprendere quanto lo strapotere delle banche private avrebbero ben presto creato un collasso dell’intero sistema economico e decise di combatterlo. Secondo JFK, le banche private, non potevano esseri i creditori di un’intera nazione e, cosa più importante, non potevano avere il potere di stampare monetaLe somiglianze fra la Federal Reserve e la BCE, nonché la nostra cara Bankitalia, sono a dir poco imbarazzanti.

JFK fu il primo ad opporsi alle banche private ma purtroppo anche l’ultimo. Il suo assassinio fece desistere qualsiasi altro presidente, americano e non, dal dichiarare guerra alle banche private.

L’Ordine Esecutivo 11110 avrebbe messo fine all’attuale sistema bancario mangia-soldi. La FRB, come tutte le banche del resto, prestava (e presta ancora) soldi che non ha. Solo un decimo dell’intero ammontare di capitale che le banche private danno in prestito, é realmente detenuto dalla banca. L’FRB crea a piacimento ricchezza. Un potere immenso per dei privati. Immenso e rischioso. É un enorme castello di carte, basta un semplice soffio di vento per farlo crollare. L’intero sistema si basa su soldi che le banche non hanno. JFK aveva compreso a pieno quanto tutto ciò fosse sbagliato. Aveva intuito che, di quel passo, l’intera economia mondiale sarebbe finita male. Aveva anticipato la crisi economica mondiale che ci sta affliggendo.

Con il suo Ordine Esecutivo, il Dipartimento del Tesoro avrebbe avuto il potere di “emettere certificati d’argento a fronte di ogni lingotto di argento/dollari d’argento della Tesoreria.” Questo significa che la Tesoreria degli Stati Uniti poteva introdurre soldi in circolazione basandosi esclusivamente  sui lingotti d’argento fisicamente presenti nelle casse dello Stato. Niente più speculazioni, niente più creazione ad hoc di falsa ricchezza. Solo una economia solida, costituita sul reale valore dell’argento realmente detenuto dal governo.

L’FRB non avrebbe più potuto prestare soldi ad interesse all’America. Gli uomini più ricchi del mondo non avrebbero più avuto in mano lo scettro del potere. Gli stavano per portare via il loro amato giochetto per fabbricare soldi.

Ma questo cacchio di Giovannino Fizgeraldo voleva proprio morire!? Si era già messo contro tutta l’ala conservatrice e militarizzata dell’America schierandosi contro la guerra in Vietnam, ci mancavano solo i banchieri privati da indispettire. La sua morte era già praticamente scritta.

4 miliardi di banconote degli Stati Uniti, stampati cioè dalla Tesoreria e non dai privati, sono stati messi in circolazione in tagli da 2 e 5 dollari. Ben presto avrebbero sostituito le banconote stampate dai privati. Furono stampate dal Dipartimento del Tesoro anche banconote da 10 e da 20 dollari, ma non vennero mai messe in circolazione in quanto Kennedy, nel frattempo, venne assassinato. La sua politica morì con lui. Tutte le banconote stampate dalla Tesoreria vennero immediatamente ritirate. Davvero JFK pensava che avrebbe potuto sopravvivere dopo aver tolto alle banche private l’incostituzionale diritto di stampare moneta?

Le “Banconote degli Stati Uniti” furono emesse come valuta senza interessi e senza debiti avvallate dalle riserve d’argento nella Tesoreria degli Stati Uniti. Nessun privato si arricchì in questa transazione. Molti privati s’ incazzarono.

L’artefice di tutto ciò venne ucciso il 22 Novembre 1963I banchieri privati tornarono a sorridere e a speculare. Nessun altro presidente della storia degli Stati Uniti si azzardò mai più ad applicare l’Ordine Esecutivo 11110.

Quell’Ordine Esecutivo in realtà é ancora lì. Non é stato mai abrogato da nessun governo. Basterebbe che il Presidente Obama applicasse semplicemente la legge per decapitare la Federal Reserve. Evidentemente però tiene troppo alla sua vita. Non é facile andare incontro alla morte sicura per il bene del proprio popolo. JFK lo sapeva bene. La mafia delle banche pure: Kennedy é diventato il monito per tutti coloro che vogliano un giorno opporsi al potere delle banche: quei simpaticoni della FRB hanno anche avuto il coraggio di stampare l’effige di JFK su dei dollari d’argento. Mai monito fu più macabro ed efficace. Nessuno osa più pestargli i piedi.

Link: http://ilcorsivoquotidiano.net/2011/11/30/kennedy-banche-crisi-assassinio/