
Gentile direttore, le tavole imbandite di queste Feste sono tra i doni più belli,
perché ci permettono di stare insieme alle persone più care, a quelle cui vogliamo più bene e che magari vediamo di rado. E la gioia della compagnia si respira ovunque, sia sulla tovaglia dove si trovino piatti ricchi ed elaborati, sia che il
menù preveda portate semplici e non diverse dagli altri giorni. E’ questo il senso del cibo: farci apprezzare la bellezza della vita e di tutto quello che riceviamo ogni giorno gratuitamente, a partire dall’amicizia e dall’amore familiare. Se invece abbiamo un rapporto sbagliato con la tavola (gola), si possono avere anche conseguenze a livello sociale, in quanto la nostra fame esagerata ha creato un sistema che tende all’accumulo inutile e all’arricchimento di pochi. D’altra parte il vizio della gola non riguarda solo chi eccede nel mangiare ma anche chi non ha rispetto del cibo rifiutandolo: pure costoro non sanno cogliere il sapore autentico della vita che è un dono da saper ben amministrare. Questi temi il prossimo anno saranno al centro dell’Expo di Milano ma per tanti essi non sono una novità: da sempre, infatti, è lampante che il cibo serve a costruire giustizia.