Novellara premia i suoi neo-laureati

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21 giovani neo-laureati (economia e marketing, infermieristica, lingue orientali, lettere, scienze della comunicazione ecc) sono stati premiati dall’assessore Salmi Youssef, dall’assessore provinciale Ilenia Malavasi e dal Sindaco Raul Daoli davanti alle ditte che hanno aderito al progetto comunale “Futuro in Laurea” voluto dall’assessorato ai giovani per valorizzare e mettere in contatto il mondo universitario con quello del lavoro.
Ogni studente ha avuto qualche minuto a disposizione per presentarsi e per far conoscere il proprio percorso di studio: tutti giovani con le idee molto chiare, con grande passione e curiosità.
C’è chi pur lavorando sta conseguendo un master di specializzazione, c’è chi ha deciso di fare qualche mese all’estero per perfezionare la lingua, altri ancora hanno seguito con passione alcuni tirocini formativi o nuovi corsi per arricchirsi di nuove competenze. A questi ragazzi è stato assegnato un contributo economico (300 euro per la quinquennale e 100 per la triennale).
Questo appuntamento conclude un’annata, per il Comune di Novellara, molto densa di opportunità per i più giovani e rilancia alle iniziative future. La prima, il 18 gennaio 2014, riguarda un meeting sull’orientamento scolastico rivolto a ragazzi, famiglie, associazioni di categoria ed imprenditori, per comprendere i cambiamenti in corso nel mondo lavorativo.

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Si sono laureati, 9 terapisti occupazionali della storia dell’Emilia Romagna

La laurea per attenuare i disagi della disabilità e massimizzare i livelli di autonomia.
La Terapia Occupazionale è una professione sanitaria della riabilitazione che UNIMORE ha inserito a pieno titolo, dal 2009, nella sua Facoltà di Medicina e Chirurgia, al fianco di fisioterapia e logopedia. Voluta dall’Ateneo e dalla Regione Emilia-Romagna, dalle Aziende Ausl di Reggio Emilia e di Modena, dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria del Policlinico di Modena e dell’Azienda Arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia.
Professione ancora poco conosciuta in Italia è invece ampiamente diffusa da tempo in tutti i paesi anglosassoni (è nata negli USA nel 1917). Oggi questa laurea fornisce competenze molto richieste dal mercato e, dunque, si tratta di professionalità nuove con notevoli prospettive. La professione di terapista occupazionale è infatti considerata negli Stati Uniti una delle 10 professioni del futuro.
Il terapista occupazionale è l’operatore sanitario che, in possesso del titolo abilitante, opera nell’ambito della prevenzione, cura e riabilitazione dei soggetti affetti da malattie e disordini fisici, psichici, sia con disabilità temporanee che permanenti, utilizzando attività della vita quotidiana significative per la persona, con l’obiettivo di promuoverne il massimo livello di autonomia e qualità della vita. Si tratta di un professionista altamente specializzato capace di contribuire in modo incisivo alla salute e al benessere con particolare attenzione al recupero finalizzato al reinserimento della persona nel suo ambiente domestico, familiare, sociale e lavorativo.
Spesso esiste un “gap” tra la disabilità acquisita e il ritorno alla normalità. Quando una persona subisce un danno, la sua quotidianità viene stravolta, si ritrova all’improvviso a dover dipendere da altri anche per le più “banali” attività, finendo spesso col sentirsi un peso per la famiglia. La famiglia a sua volta può ritrovarsi a dover affrontare notevoli carichi assistenziali, a dover cambiare ritmi e abitudini a causa dell’assunzione di nuovi ruoli e nuove responsabilità. Fattori che possono compromettere la qualità di vita sia del paziente che dei familiari.
La fisioterapia è di grande aiuto sul piano fisico, ma da sola non basta. Esistono tante piccole attività di vita e routine che il soggetto si vede improvvisamente precluse, da quelle basilari della cura di sé, come lavarsi, vestirsi, alimentarsi, a quelle che coinvolgono la sfera della produttività, degli interessi e del tempo libero.
Un esempio può essere quello della persona colpita da ictus che ha perso la funzionalità di una parte del corpo e/o riporta deficit cognitivi. Ma la casistica è infinitamente più ampia, è rivolta a tutti i pazienti neurologici in generale, dai traumi cranici, alle mielolesioni, alle patologie progressive (sclerosi multipla, SLA, Parkinson, Alzhaimer ecc..), è rivolta a pazienti oncologici, ortopedici, reumatologici, cardiologici, psichiatrici e ai bambini e ragazzi con disabilità congenita o acquisita.
Si tratta di un approccio globale alla persona, che comprende aspetti fisici, psicologici, pedagogici e sociali, che tiene conto dell’età, della gravità della malattia, della prognosi e del contesto sociale in cui vive.