A Novellara i “Kids Who Care”

AMERICA
Sono stati come una meteora, sono passati per le vie del nostro paese, sono entrati nelle nostre case per pochissimi giorni , ma il loro ricordo è indelebile.
Sto parlando dei Kids Who Care, questo gruppo straordinario arrivato da Fort Worth in Texas, che con la sua bravura ha incantato il pubblico in un teatro “straripante” pieno     all’inverosimile.
Hanno portato una botta di vita nel nostro paese e sicuramente ci siamo tutti un po’ arricchiti.
Grazie al Portico che mi da questo spazio per ringraziare , scusate il bisticcio di parole,  tutti coloro che  hanno aiutato, collaborato in mille modi per contribuire a far sì che l’accoglienza nel nostro paese sia stata   così generosa ed avvolgente da provocare pianti e lacrime ed enorme tristezza quando ci siamo dovuti salutare, augurandoci che in un futuro non così lontano, questa esperienza  si possa ripetere.
Grazie a: Comune di Novellara, Auser, Circolo ricreativo, Scuola media, Pro Loco, Telefono Amico, 2Effe Serigrafia, Tecno Press, Cila, BBS, Farmacia Nuova, Erboristeria San Francesco, La fabbrica del cioccolato, Corradini per il servizio fotografico, Avio Zecchetti, Paolo Paterlini,Paolo Santachiara, Yuseff, Sabrina e la sua amica che hanno cantato per noi, Severina Foroni, Stefano Morselli e Elena Ghidini. Infine un grazie particolare a tutte le famiglie ospitanti che si sono messe al servizio di questi ragazzi  in uno spirito di apertura, gentilezza, attenzione senza riserva alcuna. Scusandomi in anticipo se  per caso ho dimenticato qualcuno, grazie ancora
Grazia Costa
Zucchero Kitty-ok 
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I giovani protagonisti dell’avventura teatrale americana si raccontano

Intervista ad alcuni componenti del gruppo teatrale Taldirò protagonisti di uno show “mondiale”. Ci raccontano come è andata la loro avventura teatrale oltreoceano. 

Quale è stato il momento più esaltante dell’esperienza?

Simone: “Non ci sono dubbi: Il primo show! È stata un’emozione fortissima, teatro pieno, dietro le Quinte tutti agitati x l’apertura, la direttrice finisce di parlare e si spengono tutte le luci, via! Il sogno è diventato realtá!”.

Come lavorano teatralmente oltreoceano?

Filippo: “all’interno del campo siamo stati accolti da un cast di professionisti che fanno del teatro il proprio lavoro e la propria vita; all’inizio la serietà e la professionalità che abbiamo trovato ci hanno un po’ spiazzati, lo devo ammettere, anche forse un po’ per colpa della lingua. Eravamo un gruppo di quasi 200 ragazzi di tutte le età in un’unica struttura, gestiti senza problemi grazie alla loro organizzazione.
Col passare del tempo ci siamo integrati con la regista, i vari leadership, i ragazzi e con i loro metodi di lavoro. Mettendoci d’impegno, lavorando sodo ne siamo usciti alla grande! Lo spettacolo finale lo può testimoniare: è stato un successione!!! Devo constatare quanto noi siamo “primitivi” nel saper coniugare l’aspetto artistico e quello organizzativo.”

Qualcuno ha allacciato contatti che ancora oggi coltiva?

Veronica: “Si! Si sono create nuove amicizie sia con i ragazzi americani che con gli altri “international students”. Grazie alla tecnologia riusciamo a tenerci in contatto, sentirci per messaggio o vederci con Skype! Speriamo di aver la possibilità anche tra qualche anno di poterci rincontrare!
Intanto manteniamo i rapporti, ci teniamo aggiornati l’un l’altro dalle varie parti del mondo!”

Come è nata questa possibilità?

Serena: Questa possibilità è nata grazie alla nostra insegnante di teatro Grazia Costa che conosce da molti anni la direttrice dei “kids who care”. Grazia ci comunicò che la direttrice le scrisse sollecitandola ad andare in America con tutto il gruppo di teatro.
Per noi sembrava una grossa opportunità perché in questo modo ci sarebbe stata la possibilità di vivere una nuova esperienza. Dopo alcune riunioni abbiamo preso la decisione di partire e tutti erano entusiasti., consapevoli che senza l’aiuto di Grazia non si sarebbe mai potuta affrontare questa magnifica esperienza.

Il piatto più buono che avete mangiato e quello peggiore…

Lisa: “il piatto di cui mi sono abbuffata è stato l’hot dog con il bacon, il peggior gusto l’ho sperimentato con la guacamole. È una salsa a base di avocado di origine messicana di cui loro vanno pazzi, soprattutto se abbinata ai tacos o alle fajitas!”.

C’è la possibilità di vedere lo spettacolo in Italia?

Grazia Costa: siamo in attesa di ricevere il video dagli Stati uniti. Mi hanno informato di averlo spedito la scorsa settimana, quindi spero entro una decina di giorni di averlo, dopo di che penso che chiederemo ospitalità al Circolo Aperto Novellarese per una serata di proiezioni alla quale speriamo parteciperanno tutti coloro che sono curiosi, interessati, coinvolti.

C’è la possibilità di ospitare qui i vostri compagni di teatro d’oltreoceano?

Kimmy: “sicuramente si, anzi noi speriamo che in un futuro non così lontano possano venire in Italia e continuare così l’esperienza iniziata insieme che ha creato un legame di amicizia molto profondo. Ci piacerebbe condividere questa straordinaria esperienza con la comunità!”.