21 giovani neo-laureati (economia e marketing, infermieristica, lingue orientali, lettere, scienze della comunicazione ecc) sono stati premiati dall’assessore Salmi Youssef, dall’assessore provinciale Ilenia Malavasi e dal Sindaco Raul Daoli davanti alle ditte che hanno aderito al progetto comunale “Futuro in Laurea” voluto dall’assessorato ai giovani per valorizzare e mettere in contatto il mondo universitario con quello del lavoro.
Ogni studente ha avuto qualche minuto a disposizione per presentarsi e per far conoscere il proprio percorso di studio: tutti giovani con le idee molto chiare, con grande passione e curiosità.
C’è chi pur lavorando sta conseguendo un master di specializzazione, c’è chi ha deciso di fare qualche mese all’estero per perfezionare la lingua, altri ancora hanno seguito con passione alcuni tirocini formativi o nuovi corsi per arricchirsi di nuove competenze. A questi ragazzi è stato assegnato un contributo economico (300 euro per la quinquennale e 100 per la triennale).
Questo appuntamento conclude un’annata, per il Comune di Novellara, molto densa di opportunità per i più giovani e rilancia alle iniziative future. La prima, il 18 gennaio 2014, riguarda un meeting sull’orientamento scolastico rivolto a ragazzi, famiglie, associazioni di categoria ed imprenditori, per comprendere i cambiamenti in corso nel mondo lavorativo.
giovani
Novellara a Bruxelles con ANCI giovani
Missione: creare la rete europea di giovani amministratori
Esattamente una settimana fa -Giovedì 28 Novembre- una delegazione di Anci Giovani è approdata al Comitato delle Regioni di Bruxelles. Missione: firmare il protocollo d’intesa con Les Jeunes de France e con i Giovani di Malta per impegnarsi a creare una rete europea di giovani amministratori. Siamo partiti in tre dall’Italia: la sottoscritta, Luca Della Godenza (Coordinatore di ANCI giovani Emilia Romagna) e il Presidente di ANCI giovani Nicola Chionetti (Sindaco di Dogliani). Ci siamo sentiti paladini di una missione positiva che vede come protagonisti i giovani amministratori d’Europa. Il progetto di cui siamo promotori ha finalmente preso concretezza nel luogo d’incontro più simbolico per i cittadini d’Europa.
Dopo l’esperienza vissuta a Firenze lo scorso Ottobre all’Assemblea ANCI nazionale e dopo la Scuola per la Democrazia “Italiadecide” ad Aosta in cui si è parlato di marketing territoriale, credo che il viaggio nelle Istituzioni Europee sia stato il culmine di un percorso profondo e difficile; la soddisfazione di contribuire a migliorare le buone pratiche e pensare positivamente al futuro anche attraverso nuove forme di comunicazione mi riempie di entusiasmo e ottimismo. Il progetto prevede la creazione di una piattaforma on-line di buone pratiche. Con intensa determinazione abbiamo dato inizio ad un progetto pilota ambizioso, su un territorio vasto. Con la stessa ambizione desideriamo dare un buon contributo all’Europa, che è più vicina e sentita di quanto si percepisca. L’Europa siamo noi tutti.
Francesca Luppi
PERCHÉ L’INCONTRO FA PAURA ?
Gentile direttore, durante un viaggio mi sintonizzo su un canale di musica e attualità dove il tema del giorno è l’incontro; il conduttore propone interessanti e provocatorie riflessioni in questi tempi in cui tutto entra facilmente in crisi. La parola incontro fa paura. La sera, tutti dicono di stare in casa per non fare… strani incontri. Per non parlare dell’incontro con il diverso, con chi ci sembra lontano da noi; un lontano che poi magari si rivela essere il vicino di casa. E l’ immigrato? Non si sa niente di lui, per cui è meglio rinchiudersi nella propria identità, perché ciò che è identico non fa paura. Possiamo però dire, che tutti progressi dell’uomo sono nati da incontri. Le nostre radici cristiano giudaiche sono figlie di un incontro, i romani secondo il mito sono figli di Enea scappato da Troia: un turco. Poi ci siamo mischiati con gli etruschi che qualcuno dice d’essere di origine fenicia: libanesi, il pomodoro arriva dagli aztechi, ogni giorno usiamo i numeri…arabi! Tutti figli di incontri e senza la curiosità verso l’altro, la nostra identità non sarebbe mai nata. Il vero coraggio, come sostiene pure Papa Francesco, sta nel guardare in faccia l’ altro, scoprire una nuova identità e, già che ci siamo, anche un po’ della nostra. Forse i giovani sono in grado spesso di testimoniare meglio cosa sia l’incontro perché lo vivono in classe o nel tempo libero. Sanno cos’è è il confronto, lo scontro, l’amicizia con il diverso più di tanti scrittori o politici che parlano di chiusure e diffidenze. Basterebbe volgere lo sguardo verso figli e nipoti per scoprire come si fa, quali sono i limiti e i pregi di tanti incontri che ormai sono inevitabili. Asili e scuole sono le vere palestre dei cittadini del domani…sono i luoghi privilegiati dove non esistono discriminazioni e pregiudizi che spesso appartengono al mondo degli adulti. Sono i luoghi privilegiati dove si sperimentano i primi veri incontri della propria formazione umana. Non sprechiamo l’ occasione, non rinunciamo a noi stessi ma nemmeno rinunciamo all’ intrigante possibilità di scoprire chi vive vicino a noi.
Cordialità
Paolo Pagliani
NEL PANTANO
Vedeva se stesso sulla riva, come una figura anziana e patetica che urla qualcosa a una flottiglia di giovani che scivolano nel fatale pantano del mondo: le risorse che diminuiscono, le libertà che scompaiono, gli spietati annunci pubblicitari che s’ adattano a un’ insensata cultura popolare fatta di musica e birra e di giovani femmine dalla magrezza e dalla forma fisica impossibili.
John Updike
L’espressione scoraggiata di un anziano educatore che tenta di comunicare invano qualche valore ai giovani che, sono attratti da musica, birra e ragazze, l’abbiamo provata un po’ tutti noi adulti. Lo rappresenta con amarezza un noto scrittore americano Updike nato nel 1932 dove in un suo romanzo sostiene che la tentazione di sentirsi del tutto inutili e fin ridicoli è una considerazione per lui pessimistica. Certo è che tante volte il pantano in cui i giovani scivolano, fatto appunto di alcol, di droga, di sesso, di vuoto assordante, è una realtà che stringe il cuore e fa spegnere sulle labbra le parole di ammonimento e di sensatezza. Eppure non ci si deve rassegnare per due ragioni, la prima è legata al fatto che – come diceva Pascal – <<l’uomo supera infinitamente l’uomo>> e può quindi sempre avere in sé una scintilla di salvezza, un seme di redenzione, una segreta capacità di non soccombere. L’altro motivo di speranza è anche in quella folla di giovani – pensando al volontariato – che hanno in sé una forte carica di passione, di creatività e di vita: sono loro spesso a infondere fiducia e speranza a noi adulti o anziani.
Serena giornata e buona settimana
Paolo Pagliani
“Vecchi mestieri per giovani imprese” un bando che offre un’opportunità
Le difficoltà dei giovani ad inserirsi nel mercato del lavoro si sono aggravate con la crisi economica globale. Sebbene in Emilia Romagna le prospettive occupazionali dei giovani siano migliori rispetto a tante altre regioni del Paese, l’analisi su base territoriale indica che, nel 2011, la crisi ha spinto il tasso di disoccupazione giovanile a livelli significativamente superiori rispetto al 2008.
Da indagini di settore, inoltre, è emerso come settori ad elevata potenzialità di crescita e sviluppo sono proprio quelli cosiddetti “mestieri tradizionali”. E’ per questo motivo che Salmi Youssef, assessore ai giovani ai giovani del Comune di Novellara desidera promuovere il bando “Vecchi mestieri per giovani imprese”.
Il bando vede la Provincia di Reggio Emilia tra i promotori, quindi permette a tutti i giovani di età compresa tra i 25 ed i 30 anni intenzionati ad avviare un’attività imprenditoriale nella Provincia di Reggio (o Modena e Piacenza) di presentare la propria candidatura entro e non oltre il 28 febbraio.
Un apposito nucleo tecnico valuterà e selezionerà un massimo di 36 idee imprenditoriali, in base a opportuni criteri e per il territorio provinciale reggiano sono buone le possibilità di selezione perché ne verranno scelti un massimo di 18 progetti.
Bando e relativi allegati sono scaricabili dal sito http://www.provincia.re.it
Per ulteriori informazioni contattare il Servizio Programmazione scolastica ed interventi per la sicurezza sociale al numero 0522 444863 o 864 del Servizio Programmazione scolastica ed interventi per la sicurezza sociale.
GRAZIE COMUNQUE PROF. MARIO
Caro direttore, tra le categorie che più faticano a comprendere i sacrifici che ci ha imposti il prof. Monti (e sinceramente li capisco con il populismo che tira), sono i pensionati giovani che per fortuna loro, sono cresciuti dove tutto filava, c’era lavoro e si poteva, impegnandosi seriamente, risparmiare qualche soldino. Però immaginiamoci che il prof. Mario sia un oncologo cui è stato chiesto di curare un malato terminale – la nostra Italia – un paziente che si è sempre fregato delle regole della buona salute ma che ora non ce la fa più a sopravvivere. Il tizio (politica italiana) va a sentire la consulenza del Prof. Monti e ne esce terrorizzato dall’idea di dover fare la chemioterapia, (Imu, tagli alla sanità, servizi pubblici, Province, pensioni etc.), per tentare di salvarsi ma alla fine è obbligato ad accettare. La speranza è che questa cura dolorosa serva a qualcosa. Smettiamola però di lamentarci per questi enormi sacrifici e cerchiamo di farli per un futuro migliore per i nostri figli o nipoti (sacrifici che i nostri genitori hanno fatto per noi). I nostri figli non hanno bisogno di falsi profeti, che dicono loro quello che vogliono sentirsi dire (meno tasse, belle donne, soldi facili, comicità), facendoli sognare con false ideologie. Hanno bisogno di gente seria che dica loro la verità in tutte le sue sfaccettature, anche quelle più difficili da accettare ma utili per la vita, per un futuro con un posto di lavoro sicuro e da rispettare, con regole serie e precise da parte di tutti.
Cordialmente
Paolo Pagliani
DIAMO SPAZIO AI GIOVANI
Caro direttore, siamo un paese bloccato con i giovani inchiodati al pianterreno; l’ultima statistica dell’ISTAT è desolante come immagine dell’Italia. Situazione diametralmente opposta a quella degli anni Ottanta dove si poteva accedere a posizioni di vertice da parte dei giovani e approdavano all’Università ben più dell’uno su cinque di adesso se è figlio di operaio. Sta diventando il problema più grave ed allarmante per un Paese che ne ha già tanti cui far fronte, perché significa, prima di tutto, negare ai giovani un futuro e condannarli a una situazione di perenne precarietà, come conferma in pesantissimo tasso disoccupazionale giunto al 36%. E’ una priorità assoluta per la politica italiana altrimenti in un domani non troppo lontano, sarà l’intero Paese a collassare su se stesso. Il blocco è sì la mancata crescita destinata a ripartire a fatica, dalla gravità della crisi mondiale e dal mostruoso debito (due mila miliardi di euro..). Ma a determinarlo concorrono anche l’esistenza e la tenace persistenza, della attuale classe dirigente dove l’età media è certificata in 59 anni; la più alta nei Paesi europei. Non è detto che i giovani debbano essere necessariamente migliori degli anziani ma non sta scritto da nessuna parte che questi ultimi, debbano stare a vita nei posti di comando, specie quando, come nel caso italiano, hanno provocato danni evidenti e ingentissimi. Spalanchiamo le porte e le finestre al futuro: sarà l’eredità più preziosa che possiamo lasciare ai nostri ragazzi.
Cordialità
Paolo Pagliani