Dei vari modi per organizzare il sistema nel quale viviamo, il peggiore è quello che abbiamo oggi.

Le motivazioni personali che spingono un individuo a compiere scelte di vita così radicali come il terrorismo sono molteplici: si va dal disagio per non sentirsi parte della comunità nella quale si viva, alla ricerca di una propria affermazione personale, reagendo identificandosi con un modello precostituito e con organizzazioni all’apparenza amiche e protettive, sostanzialmente per la mancanza di strumenti culturali e di un metodo, atti a formare una propria personalità matura. In buona sostanza chi sente il disagio della propria fragilità ha il bisogno di appoggiarsi a qualcosa, qualcuno.
Tuttavia, credo che le ragioni definitive raramente coincidano con una presa di posizione consapevole, alcuni elementi componenti i grandi ideali, giusti o sbagliati che siano, criminali o meno, risultano attraenti per la possibilità, attraverso di essi di affermare se stessi, con importanza in percentuale variabile da individuo ad individuo, ma comunque e sempre presenti, altrimenti il meccanismo psicologico non funzionerebbe. Quello però che m’interessa maggiormente sottolineare è come la stampa si sia curata poco di un aspetto altrettanto importante: Come si può serenamente pensare sia normale, ed una situazione accettabile il fatto che lo 0,7% della popolazione mondiale, possegga metà della ricchezza planetaria? E’ chiaro che questo generi frustrazione in molti popoli e possa essere la molla che spinga qualcuno nella direzione della violenza, si analizzano troppo poco le ragioni per le quali accadano certe cose, eppure sono sotto gli occhi di tutti, non se ne parla, o se ne parla poco, per vergogna verso una verità che coinvolge tutti e che negli anni saremo costretti a guardare in faccia. I demografi dicono che saremo in minoranza già tra non molti anni, il nostro modello socio culturale non rappresenterà più l’Europa del futuro, continuare a pensare di “salvarsi” alzando barricate è demenziale, sarà come proteggersi da uno tsunami con un ombrellino da cocktail. E’ necessaria una ridistribuzione della ricchezza, senza la quale dubito potremo arginare il terrorismo, come al solito in fondo a qualsiasi ragionamento filosofico esiste una materializzazione dei concetti in aspetti molto pratici, senza la quale probabilmente non esisterebbe nemmeno la necessità di elaborare un pensiero. Trovo noiosissimo ascoltare il mantra: “il vero islam non c’entra niente col terrorismo” è ovvio che non c’entri nulla! Cosa ci ricavano le comunità islamiche dal terrorismo? Minori opportunità lavorative e segregazione, perché globalmente gli istinti di stomaco sono più forti di quelli cerebrali, chi non riesce a capirlo da solo, probabilmente non lo capirà nemmeno dicendoglielo 100 volte, il terrorismo è un danno soprattutto per loro, come era un danno per gli operai il terrorismo delle B.R. Singolare un passaggio di BOLB di questa sera: nella farneticazione di una signora, era condensata l’estrema stupidità di chi reagisce d’istinto a tutto ciò che non conosca, sintetizzando: è riuscita a mescolare islam, terroristi, fascisti, nazisti, quindi ideologie, epoche diverse ecc… in un unico ed orribile minestrone, attenzione però esiste una moltitudine di persone in questo stato confusionale e non è un bene per nessuno. Esiste un problema scolastico: in molte scuole secondarie non specifiche, come invece possono essere: liceo classico, o scientifico, ma comunque nelle scuole primarie questo sempre, si tende a schematizzare, stilizzare e distorcere la reale evoluzione di popoli creando irreali differenze di livello civile tra culture diverse, un esempio? La società greca antica si è evoluta esattamente come quella della maggioranza dei popoli: attraverso sacrifici umani, riti orgiastici, stupri, incesti, ecc…invece ci viene troppo spesso presentata ripulita di tutti quegli elementi invece indispensabili per una visione reale della sua evoluzione. Tutto ciò viene sistematicamente fatto nel paragone tra la nostra ed altre culture, molto spesso si usa il nostro modello come in officina si usa un calibro passa/non passa per un pezzo, chiaramente in questo modo i pezzi buoni risultano veramente pochi e sicuramente ritenuti non di grande qualità, ma è un modo di valutare assolutamente sbagliato. e troppo sbrigativo. In definitiva occorrerebbe disambinguare la definizione di progresso, per andare verso un futuro sostenibile, altrimenti, con solo marce, chiacchiere, indignazione e sbigottimento credo faremo ben poco.

Mauro Ricchetti

Commento all’articolo
https://ilportico.me/2015/01/09/amministrazione-comunale-e-comunita-islamica-contro-il-terrorismo/

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Con “18 anni d’autore” Novellara festeggia i neo diciottenni

Cristina Ali FarahUn incontro con autore, un aperitivo in compagnia, un libro in dono, la consegna della Costituzione e della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea per rendere il traguardo dei 18 anni un simbolico momento di passaggio all’età adulta all’interno della propria città.
Come tradizione, l’Amministrazione Comunale organizza insieme all’associazione Pro.di.Gio un momento di festa per i giovani ragazzi e ragazze neo diciottenni (ad ingresso libero e gratuito) sabato 15 novembre dalle ore 18.00 presso il Teatro della Rocca “Franco Tagliavini”. Un momento di festa ma anche di riflessione. Con la maggiore età si diventa cittadino a tutti gli effetti, cittadino corresponsabile e partecipe alla vita civile, sociale e politica del paese. Si diventa giovani donne e giovani uomini pronti ad affrontare le sfide della vita. E’ anche un compito istituzionale quello di contribuire a rafforzare nei giovani un’identità sociale, particolarmente utile in questo momento di difficoltà in relazione alle prospettive e alle certezze nel futuro.
La serata “18 anni d’autore” inizia con Cristina Ali Farah, scrittrice italiana di origine somala che presenta il suo libro “Il comandante del fiume” (ed. 66thand2nd, 2014) accompagnata da Pierluigi Senatore. Il libro, scelto per trattare in modo delicato e attuale le sfide e le difficoltà dei giovani di seconda generazione, narra la storia del diciottenne Yabar, scappato dalla Somalia a Roma, chiuso in se stesso e bisognoso di risposte.
Il libro sarà donato a tutti i diciottenni insieme alla  Costituzione italiana e alla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea perché come hanno affermato gli assessori Milena Saccani Vezzani e Marco Battini nella lettera d’invito a tutti i giovani: “non sei soltanto cittadino novellarese, ma anche cittadino Italiano, Europeo e del Mondo…in particolare la nostra Costituzione rappresenta il “tetto” sotto il quale viviamo tutti quanti, proprio come il tetto di una casa. I suoi principi, scritti dai padri fondatori della “casa”, sono ancora attuali e lo saranno anche in futuro: non stancarti mai di leggerla e cerca, ogni giorno, di rendere i valori in essa sanciti i principi guida per la tua vita all’interno della nostra Repubblica”.

La serata si concluderà con un aperitivo e il concerto musicale della band novellarese HEADACHE.

Il futuro ha posti liberi?

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Sabato 18 gennaio alle ore 9.45 al teatro comunale Franco Tagliavini il Comune di Novellara, in collaborazione con l’Associazione Pro.di.gio ed il patrocinio di Regione Emilia Romagna e Provincia di Reggio Emilia, organizza un incontro sul mercato del lavoro per un orientamento consapevole. Nel corso della mattinata interverranno le associazioni di categoria e gli imprenditori del territorio della provincia di Reggio Emilia assieme ai giovani, genitori, insegnanti ed educatori per un confronto sul tema dell’orientamento scolastico e sul futuro del lavoro.
L’Assessore Youssef Salmi, promotore dell’iniziativa, sottolinea “Il mondo del lavoro sta attraversando un momento particolare, la crisi continua a mordere e diventa sempre più difficile andare avanti. Penso sia doveroso continuare a discutere per creare momenti di confronto sul tema proprio come il convegno di sabato 18 gennaio, un’occasione per affrontare un tema attuale, visto lo sviluppo e l’andamento dell’economia”.
Si ringrazia per la partecipazione la Camera di Commercio di Reggio Emilia, Unindustria Reggio Emilia, Reggio Emilia Innovazione, Cna Reggio Emilia, Istituto Professionale Statale Mario Carrara, Istituto Comprensivo di Novellara, Istituto Alberghiero ”R. Corso “ di Correggio.

Saluti
Sara Germani

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“FARE CINEMA: L’ATTORE” – Corso a Novellara

cinemaSarà presentato Sabato 18 Gennaio a Novellara alle ore 16,30, nella Sala del fico, al piano terra della Rocca dei Gonzaga, il corso “FARE CINEMA: L’ATTORE” che rientra nell’attività formativa “Coltivare Immaginari” realizzata da Ater Formazione in collaborazione con Apapaja Srl.
Ater Formazione, insieme ad un ampia rete di partner, realizza per i territori colpiti dal sisma del maggio 2012 CREARE FUTURO, un piano settoriale per lo sviluppo di competenze dall’alto contenuto innovativo relative al settore delle Industrie Culturali Creative. Il Piano è finanziato dalla Regione Emilia Romagna con il Contributo di Solidarietà del Fondo Sociale Europeo.
Il laboratorio, gratuito, della durata di 120 ore, è rivolto a 20 abitanti del territorio (indiani, italiani, est-europei, africani) e le lezioni si terranno durante i weekend nella Sala del fico a Novellara.  Obiettivo del corso è quello di fornire ai partecipanti le prime nozioni legate alla recitazione. L’attività è  connessa con la produzione di un film che si prevede di girare nell’estate 2014 nel territorio della Bassa Reggiana.

Le iscrizioni al corso saranno aperte fino al 26 gennaio 2014.
Per info www.crearefuturo.it – e-mail: infocorsi@ater.emr.it

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Futuro in laurea – ultimi giorni per raccogliere le adesioni per studenti ed aziende

Ultimi giorni per “Futuro in Laurea” il bando sperimentale voluto da Salmi Youssef, assessore alle politiche giovanili per orientare e valorizzare la risorsa “giovani” e sostenuto anche dalla Provincia di Reggio Emilia.
I destinatari del bando sono i neolaureati under 35, residenti nel Comune di Novellara alla data del conseguimento della laurea e laureati nel periodo ottobre 2011 – ottobre 2012 che, in base alla loro formazione scolastica potranno essere guidati nella ricerca del lavoro con stage ed ottenere una borse di studio.
Per rendere fattibile questo progetto, nel contempo, il Comune di Novellara ricerca sul territorio aziende disposte a firmare un protocollo di intesa nel quale impegnarsi a collaborare all’orientamento e formazione di questi giovani laureati. Le stesse dovranno valutare i curriculum vitae che i ragazzi invieranno al Comune ed in seguito potranno discutere insieme a loro la possibilità di iniziare un tirocinio o stage presso le proprie sedi sul territorio.
Per maggiori informazioni sulle modalità di partecipazione al bando o per aderire al protocollo d’intesa visitare il sito del Comune di Novellara   www.comune.novellara.re.it nella parte Servizi on-line “Concorsi, Graduatorie, Bandi (Comune)” oppure contattare l’URP al seguente n. 0522/655417.

DIAMO SPAZIO AI GIOVANI

Caro direttore, siamo un paese bloccato con i giovani inchiodati al pianterreno; l’ultima statistica dell’ISTAT è desolante come immagine dell’Italia. Situazione diametralmente opposta a quella degli anni Ottanta dove si poteva accedere a posizioni di vertice da parte dei giovani e approdavano all’Università ben più dell’uno su cinque di adesso se è figlio di operaio. Sta diventando il problema più grave ed allarmante per un Paese che ne ha già tanti cui far fronte, perché significa, prima di tutto, negare ai giovani un futuro e condannarli a una situazione di perenne precarietà, come conferma in pesantissimo tasso disoccupazionale giunto al 36%. E’ una priorità assoluta per la politica italiana altrimenti in un domani non troppo lontano, sarà l’intero Paese a collassare su se stesso. Il blocco è sì la mancata crescita destinata a ripartire a fatica, dalla gravità della crisi mondiale e dal mostruoso debito (due mila miliardi di euro..). Ma a determinarlo concorrono anche l’esistenza e la tenace persistenza, della attuale classe dirigente dove l’età media è certificata in 59 anni; la più alta nei Paesi europei. Non è detto che i giovani debbano essere necessariamente migliori degli anziani ma non sta scritto da nessuna parte che questi ultimi, debbano stare a vita nei posti di comando, specie quando, come nel caso italiano, hanno provocato danni evidenti e ingentissimi. Spalanchiamo le porte e le finestre al futuro: sarà l’eredità più preziosa che possiamo lasciare ai nostri ragazzi.

Cordialità
Paolo Pagliani

VOLTANDO PAGINA

Caro direttore,
sfogliando il calendario, è spontaneo chiederci che cosa ci porterà il resto dell’anno; si vorrebbe sapere che cosa ci riserva, e magari determinarne il corso. Ogni cultura e ogni epoca per scrutare il futuro ha metodi propri, basati di solito su credenze religiose o magiche, forme di divinazione o di interpretazione dei sogni. Oggi grazie all’affermarsi della scienza, si riesce a calcolare non solo la durata dell’ universo – cosa per sé accessibile – ma anche a prevedere la fine del mondo e a prolungare la vita umana. Le pretese della scienza sembrano senza limiti ma pensare di prevedere l’avvenire e magari anche il comportamento umano, è pura illusione. Eppure persiste ai giorni nostri la voglia di conoscere, spiegare e determinare il futuro delle persone e della società. Questo spiega il successo degli oroscopi – quotidiani, mensili e annuali -, ricercati come un oracolo sicuro, per la gioia ed il lucro dei ciarlatani che li pubblicano. La creduloneria, componente inestirpabile della natura umana, ha un effetto negativo: quello di paralizzare la necessaria reazione e l’impegno a costruire il futuro. Non sono solo i poveri analfabeti africani, asiatici, e sudamericani, vittime dell’ignoranza, a credere agli stregoni e agli sciamani. Anche nel nostro mondo moderno, illuminato e razionale, impera la creduloneria. Chi crede in qualcosa invece, è illuminato per vedere dove si deve andare, è sostenuto nell’affrontare giorno per giorno la vita ed infine è aiutato ad immettere quotidianamente, quella carica di carità, di verità, di fraternità e solidarietà che lo rende umano.

Cordialità
Paolo Pagliani