Bonus affitto e acqua a Novellara

BonusDal 21 settembre al 31 ottobre (entro ore 12.30) è possibile presentare presso l’Istituzione servizi sociali ed educativi “I Millefiori” (martedì – giovedì e sabato dalle ore 9.00 alle ore 12.30), i CAF convenzionati CISL (via Cantoni 25) o CGIL (Piazza Borgonuovo 7) la richiesta di contributo a sostengo dell’affitto della propria abitazione in locazione. Può fare richiesta ogni cittadino italiano residente a Novellara che vive in abitazione in affitto, con contratto regolarmente registrato ed anche i cittadini extracomunitari in regola con i documento di soggiorno. Restano esclusi dal contributo gli assegnatari di alloggi ERP – Abicoop. Per maggiori informazioni su cosa occorre presentare e quali tipi di contributi verranno erogati consultare il sito dell’amministrazione comunale http://www.comunedinovellara.gov.it

C’è tempo, invece, fino al 30 novembre per presentare al Millefiori la domanda di riduzione della tariffa del servizio idrico (acqua) relativa all’anno 2015. E’ necessario essere titolari di una utenza individuale o condominiale ed avere un ISEE del nucleo famigliare inferiore a 10mila euro. Al momento della presentazione della domanda sarà necessario consegnare: ISEE valido, almeno una fattura acqua dell’anno 2015 e il permesso di soggiorno se si è cittadini extracomunitari. Per maggiori informazioni contattare l’istituzione I Millefiori al 0522-654948-655481.

 Sara Germani

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MALEDUCAZIONE…E NON SOLO

Gentile direttore, la settimana scorsa ho dovuto accompagnare un parente da un medico in un paese limitrofo per un problema legato ad una gamba. Mentre aspettavamo nell’ambulatorio pieno il nostro turno, si presenta un uomo con un ragazzino che si notava non stesse bene: mi sembrava urgente. Avesse sentito i cori dei presenti nostrani, di andare al Pronto Soccorso dove asserivano avrebbe trovato come sempre in attesa tanti extracomunitari che dobbiamo mantenere, uno che diceva di espellerli tutti, altri che proponevano soluzioni ancor più drastiche. Fatto sta, che uscito il paziente, si è fatto finta di nulla ed è entrato chi era arrivato prima, senza dare la precedenza al giovane che, a mio avviso, avrebbe risolto, forse entrando subito, il problema. A quel punto non ho resistito di dargli il mio posto che era dopo un’altra persona. E’ da giorni che non mi capacito di come tanti individui siano così abituati ad esternare odio e disprezzo verso loro simili, stranieri o no, da non rendersi conto di quanto possa soffrire un bambino malato (che per la cronaca era pure italiano). Mio cognato si è tenuto per un’altro giorno il male al piede però ci siamo sentiti molto meglio. Mi è venuta in mente quella frase di James Baldwin quando afferma che: << Il pregiudizio razziale troverà sempre un fertile terreno in quella piccola e debole cosa che è il cervello umano >>.

Viva cordialità
Paolo Pagliani

VIA I CONTADINI DALLE LORO TERRE

Caro direttore,
in Italia come nel resto della UE, il dibattito sull’immigrazione dai paesi extracomunitari viene condotto in genere senza che emerga in esso alcun riferimento al principale fattore che entro quei paesi alimenta i movimenti migratori. Ogni tanto viene menzionata la povertà ma questa è un effetto di quel fattore primario che va visto nella massiccia espulsione ogni anno, di milioni di contadini dalle loro terre. Le cause possono sintetizzarsi nella razionalizzazione dell’agricoltura, mietitrebbie al posto delle falci, buoi sostituiti dai trattori, sementi OGM, che provocano sì un aumento strepitoso della produttività ma riduce i contadini che non sanno cosa fare. Una seconda causa sono i grandi progetti di sviluppo finanziati per lo più dalla Banca Mondiale, mega opere come la diga delle Tre Gole in Cina dove si priveranno della terra circa due milioni di contadini. C’è da menzionare inoltre le guerriglie interne specie in America latina dove gli scontri hanno scacciato dai loro poderi milioni di campesinos. L’Africa non è da meno e questi sradicati (privato delle proprie abitudini, della propria cultura: Esempio: molti immigrati si sentono completamente sradicati.) vanno ad ingrossare le baraccopoli sterminate di San Paulo, Giacarta, Lagos, Manila, Karachi, Delhi, tutte zone sottosviluppate dove si vive in campi orrendi, o si cerca di emigrare ad ogni costo. Il fatto è che l’economia contemporanea non sa che farsene dei tre miliardi di uomini e donne che hanno perso o perderanno presto la loro terra; tema che riguarda, per ora modestamente, pure noi italiani. Come forze lavoro sono in esubero, per usare un termine indecente nel comune gergo aziendale e come consumatori, poi, sono un disastro perché guadagnano meno di due euro al giorno. Credo che occorra aiutarei paesi meno sviluppati  a modernizzare l’agricoltura mediante tecnologie e modelli organizzativi sostenibili facendo in modo di mantenere sulla terra le popolazioni rurali, migliorandone il livello di vita, anziché espellerle in massa. E questo non tanto perché ci conviene, perché altrimenti arriveranno a piedi, a nuoto, su zattere, Tir, e carrette del mare. Ma soprattutto perché “quando si arriva al punto in cui la metà del mondo guarda alla TV l’altra metà del mondo che muore di fame, la civiltà è giunta alla fine”.

Cordialità
Paolo Pagliani
Novellara