Per capire la Missione devi viverla

IMG_2335Sono rientrati i volontari che hanno vissuto l’esperienza estiva missionaria a Pucallpa in Perù dal 6 Agosto al 3 Settembre 2015 dove il Gruppo Missionario di Novellara è impegnato dal 2010 nel sostegno ai progetti della parrocchia “San Francesco d’Assisi”.

Dalle parole di don Carlo, Giorgio (S. Vittoria di Gualtieri), Lisa e Giulia (Reggio Emilia) trapela che nonostante le situazioni difficili incontrate ogni giorno che evidenziano lo stato di disagio della popolazione, dalla mancanza di acqua e luce in alcune zone rurali, alla malnutrizione, dal lavoro alla salute, dal problema educativo e scolastico a quello dell’abbandono minorile “è vivo il sogno di costruire insieme una comunità che responsabilmente annuncia una speranza e indica il cammino”.
Quei luoghi vivono dei sorrisi e della spensieratezza dei tanti bambini, che scalzi e con vestiti logori emanano energia ,capacità di industriarsi e adattarsi a tutte le ore del giorno …
Quei luoghi si adoperano con il lavoro e la dedizione delle donne continuamente indaffarate tra la famiglia, la casa, e il lavoro pur umile che sia.
Quei luoghi camminano grazie alla “condivisione fraterna”. Ci sono bambini impossibilitati a frequentare la scuola che però si lasciano istruire da ragazzi poco più grandi di loro. Persone adulte sempre pronte e disponibili ad aiutarsi e a collaborare.
Per quasi un mese, poter parlare poco né capire molto del mondo che ti sta attorno è una grande lezione di vita. Offre la possibilità di stare in silenzio e capire quanto abbiamo ancora da imparare. Poi, a poco a poco tutto diventa familiare, ma bisogna passare per questo deserto per poi godere i frutti che ci arrivano dalla terra buona.
Sono frutti di legami veri e sinceri, se pensiamo a tutte quelle persone care che hanno accompagnato i volontari con la preghiera nel tempo della loro permanenza lontano da casa. Sono frutti di speranza offerti da tutti quelli che si danno da fare per migliorare la propria vita e quella degli altri; sono frutti di fede visibili quando la gente racconta, in modo semplice ma vero, quello che succede. Ci sono poi frutti di amicizia con i sacerdoti e le famiglie che si stanno spendendo per la missione.
C’è tanta bellezza laggiù e si ha occasione di capire tanto anche in poco tempo. Imparare a lavorare senza sentire la fatica, imparare, vedendo il loro modo di vivere, che l’essenziale qualche volta ti ricorda di apprezzare anche quel superfluo che hai e non ti accorgi di avere, ma di cui non senti la mancanza in quei luoghi. Imparare ad accontentarti di lavare a mano i vestiti e a non stirarli, imparare che quello che si ha nel piatto deve essere mangiato perché fuori dalla porta, a poche centinaia di metri, c’è gente che fa un solo pasto al giorno e non sempre.
Ma sono i bambini coloro che ti insegnano di più. Quei piccoli volti governati dall’entusiasmo, quegli occhi scuri che trasmettono la gioia di vivere, quel primordiale istinto di esistere che qui da noi spesso e volentieri non incontri, lasciano come la sensazione di aver incontrato l’amore di Dio in ognuno di loro. Nelle loro risate, nella loro curiosità, nei loro tentativi di farsi capire, nel loro affidarsi alla stretta delle tua braccia anche se non ti conoscono, riconosci una bellezza autentica, unica che rende migliore.
In quei giorni di esperienza si riscopre il senso della vita, la fortuna di averne una.

Giordano Lusuardi

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Maestra che si fa quest’anno per Natale?

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Piccola avventura di due classi della scuola Primaria Don Milani.
Quest’anno bimbi regaleremo un sorriso a chi non ha motivi per farlo.
E’ così che è cominciata la piccola avventura di noi bambini delle classi 3D/E.
Quest’anno sia per Santa Lucia che per Natale, abbiamo voluto fare qualcosa di diverso dal solito.
Qualcosa che non restasse semplicemente un bel ricordo, immortalato nelle foto, ma qualcosa che facesse veramente bene al cuore, di tutti.
Così insieme con le maestre e d’accordo anche i genitori, abbiamo deciso che Santa Lucia saremmo stati noi, per qualcuno meno fortunato. Avremmo iniziato una raccolta di generi alimentari.
E per Natale invece del solito “spettacolino” per genitori, abbiamo deciso di mettere in piedi un piccolo Show da presentare ai nonni della Casa protetta Millefiori.
Qualcuno di noi già conosceva la struttura perché vi è un bisnonno o un conoscente, così ci siamo messi tutti d’impegno per far divertire non solo gli anziani ma anche le tante persone che si prendono cura di loro: infermieri, assistenti ecc…
Il 23 Dicembre, ultimo giorno di scuola, siamo partiti, tutti incappucciati e con tante borse in mano.
Prima tappa il Centro Caritas: qui ci ha gentilmente accolto Don Carlo, il quale ci ha spiegato che il cibo che avevamo portato, sarebbe stato smistato e poi donato ad alcune famiglie bisognose del nostro comune, perché, anche se sembra una cosa strana, ma i poveri ci sono anche vicino a noi. Don Carlo ha anche aggiunto che questo gesto rendeva il nostro un Vero Natale, perché avremmo portato la luce, un po’ come fece Gesù con la sua Nascita.
Poi, belli baldanzosi ci siamo avviati verso la Casa protetta. Una volta giunti là ci hanno dato un spazio nella sale comune e abbiamo dato il via al nostro spettacolo. Cose semplici, poesie, canzoni, balletti, ma tutti fatti con tanto tanto amore verso questi nonni, che guardandoci sorridevano e piangevano.
D) Perché piangi ? Abbiamo chiesto a qualcuno di loro
R) Perché siete tanto belli e tanto bravi- ci hanno risposto.
Alla fine le infermiere e gli assistenti ci hanno offerto biscotti, panettone e succo di frutta.
Siamo tornati a scuola davvero felici, perché sapevamo di aver portato sorrisi e serenità a persone che spesso sono sole.
E questo è stato davvero un bel modo per augurarci (sì a noi perché, ha fatto bene al nostro cuore) Buon Natale.

I bambini di 3^ D e di 3^ E con i loro insegnanti
Miari Fabio, Beatrice Graziella, Luisa Lusetti, Alice Dignatici, Silvia Malagoli

MEDJUGORJE NOVELLARA 1024

Don Carlo nuovo parroco di Novellara

Don Carlo Fantini

Giunge a noi un dono; accogliamo con gioia nella nostra comunità don Carlo Fantini.
Sabato 27 ottobre il vescovo Adriano Caprioli ha ufficializzato l’inizio del mandato a don Carlo Fantini, il nuovo parroco dell’Unità pastorale Novellara, Santa Maria e San Giovanni della Fossa, chiamato a succedere al compianto don Candido Bizzarri, deceduto poco più di un mese fa. Don Carlo, nato a Bagno nel maggio del 1945, ordinato sacerdote il primo luglio del 1973, è già da tempo conosciuto e stimato a Novellara per essere stato per tre anni parroco di San Giovanni e Santa Maria, prima dei nove anni di servizio missionario in Albania. (Video)
Venne richiamato poi a Novellara dal vescovo nel novembre del 2011 come amministratore parrocchiale a seguito dell’aggravarsi delle condizioni di salute di don Candido.
Don Carlo e don Candido arrivarono a Novellara entrambi nel 1999, a pochi giorni di distanza l’uno dall’altro e per tre anni ebbero occasione di conoscersi e di lavorare insieme. Erano uniti da una comune tensione missionaria, vissuta in modo diverso ma condivisa e da un convinto impegno comune per il dialogo con le altre comunità religiose.
Preventivamente interpellato, il nuovo parroco, ha accolto la nomina, come lui stesso ha detto, con un po’ di timore, confortato però dalla fiducia dei vescovi e dei preti collaboratori, dalla presenza a Novellara della Casa della carità e di molte persone disponibili a lavorare per il buon funzionamento della parrocchia. Durante la liturgia i rappresentanti delle diverse realtà parrocchiali si sono tutti resi disponibili a cooperare con lui nella consapevolezza che «il parroco non è chiamato a fare tutto, ma a far si che tutti operino in armonia e con spirito di collaborazione». Lo spirito permanente di servizio che è nella Chiesa ha sempre la necessità di essere allargato e di coinvolgere il maggior numero possibile di persone. “È vero – dice don Carlo – che a volte ci aspettiamo gratitudine, ed è comprensibile, ma occorre stare attenti a fare ciò che facciamo non per ricevere gratitudine, ma piuttosto per il desiderio di servire”. Talora si presenta anche la situazione di chi pretende di passare dal servire al comandare, ma non è detto che questo sia un passaggio obbligato. Naturalmente chi serve con il cuore e con impegno deve essere ascoltato, ma bisogna ricordare che siamo sempre servi come Gesù ci ha insegnato. Inoltre c’è chi,  talvolta, come il nostro nuovo parroco, è chiamato a guidare il servizio, ma il dover decidere in una comunità, non lo pone al di sopra della medesima. Don Carlo Fantini inoltre sottolinea che nella nostra realtà ci sono tante cose da fare e perciò occorrono tante persone animate dallo spirito di servizio. Talvolta ci può essere la naturale tentazione di ritagliarsi un ruolo, avverte don Carlo, ma questo non è giusto. Non dobbiamo infatti mai sovrapporci al bene della comunità ma porci davanti a Gesù. Don Carlo ricorda che in un recente incontro con i preti, ha ravvisato una frequente tendenza al lamento. Lui preferisce una Chiesa ringrazia e che loda il Signore. Per poter ringraziare e lodare Dio occorre avere sempre un cuore aperto e rimboccarci le maniche perché quello che stiamo vivendo in questo periodo così difficile crea l’occasione affinchè ognuno possa dare il proprio contributo, invocando l’aiuto della B.V. Maria per realizzarlo al meglio.

Domenica tutti in Chiesa

E’ stata firmata oggi dal Sindaco Daoli l’ordinanza per revocare l’inagibilità alla Collegiata di Santo Stefano, precedentemente emessa a seguito degli eventi sismici del maggio e giugno scorso.
Nella principale Chiesa di Novellara, dichiarata inagibile dai Vigili del Fuoco lo scorso 20 giugno è stato necessario intervenire per sistemare degli intonaci distaccati e pericolanti. Ora che tutti gli interventi sono stati eseguiti dall’ing. Luca Speroncini, incaricato della Curia, sarà possibile riprendere regolarmente lo svolgimento delle messe fin’ora celebrate nel salone parrocchiale. La prima celebrazione in Collegiata si svolgerà con la messa festiva di sabato 15 settembre alle 19.00.

P.S.
Quanta fatica e quante difficoltà a parlare di Dio, ad esprimere la gioia e la speranza che vengono dalla fede. 

Don Carlo