DarVoce ed i volontari del progetto alla Festa del pesce
Giovedì 13 novembre scorso, i volontari di Non più Soli e di DarVoce hanno partecipato alla cena del pesce di Novellara, in cui il Comitato Feste del Partito Democratico ha gentilmente destinato parte del ricavato della cena al progetto Non più Soli.
Grazie alle donazioni, le persone fragili del nostro territorio non rimarranno mai sole e potranno essere aiutate a recuperare la capacità di agire e di spendere al meglio la propria vita.
Ricordiamo che Non più Soli è un progetto di solidarietà a supporto dell’Amministrazione di Sostegno, che intende sostenere, formare, affiancare e promuovere questa nuova forma di volontariato di vicinanza per affiancare le persone deboli e fragili del territorio reggiano (disabili, anziani, persone in recupero da dipendenze, ecc.) nella vita quotidiana.
Successivamente è stato presentato il progetto e la sua diffusione sul territorio della Bassa Reggiana al vice sindaco Alessandro Baracchi e alla responsabile del settore Servizi sanitati di Novellara Elisa Paterlini. E’ stata confermata la volontà da parte del Comune di diffondere questa figura a favore delle famiglie fragili del territorio, perché vengano affiancate ed aiutate nelle pratiche di tutela, che non sono sempre facili.
L’Amministratore in effetti, ha il compito di assistere, sostenere, rappresentare, con la minore limitazione possibile, chi per effetto di una infermità, non è in grado di farlo da solo.
Non deve essere un professionista in campo giuridico, sociale o amministrativo, ma una persona disponibile alla relazione, ad attivare opportuni servizi e reti di supporto e ad affiancare la persona nella gestione del patrimoni.
Attivare la richiesta è abbastanza semplice: si presenta una richiesta (ricorso diretto) al Tribunale, la nomina all’amministratore avviene entro sessanta giorni dalla richiesta, da parte del Giudice Tutelare del luogo di residenza o domicilio del beneficiario e la decisione viene assunta dopo aver4 ascoltato gli interessati, tenendo conto delle necessità e degli interessi e delle richieste della persona.
Nella nomina, sono poi riportate tutte le informazioni che l’AdS deve conoscere per svolgere il suo compito.
I volontari dello sportello aiutano proprio gli amministratori di sostegno e le famiglie in generale a capire come funziona, chi può essere AdS, come si concretizza il procedimento, e li aiutano a svolgere i loro compiti durante la loro attività.
Per i cittadini di Novellara, lo sportello di riferimento si trova a Guastalla, in piazza Matteotti 4 al primo piano (dotato di ascensore) ed è aperto il martedì e il sabato mattina dalle 9 alle 12.30. Il recapito telefonico è 328-6932512 mentre la mail di riferimento è: ads.guastalla@nonpiusoli.org
dipendenze
Slot machine e videopoker: l’Italia primo paese in Europa per denaro giocato in rapporto alla popolazione
Negli ultimi tempi la diffusione di queste macchinette elettroniche ha avuto un enorme successo nei bar e nelle sale giochi di tutt’Italia. Gli introiti sono quadruplicati e questi nuovi giochi video ludici stanno pian piano sostituendo i classici giochi del lotto o del superenalotto. La grande reperibilità di queste slot machine ha permesso a chiunque di avvicinarsi a questo mondo che non conosce crisi, ed anzi nella crisi, rende molto di più. Dal 2011 la liberalizzazione di questi giochi ha fatto si che il fenomeno aumentasse, senza tenere conto però dei grandi rischi salutari ed una questione morale che si tende spesso a sottovalutare.
Per quanto riguarda la salute, si sono sviluppate forme di dipendenza più o meno gravi, ed ora più che mai, anche la “dipendenza da gioco” e annoverata tra le storiche dipendenze che tutti conosciamo.
Il giocatore dipendente non è certo consapevole di questo, in quanto il funzionamento di una slot machine è apparentemente innocuo con giocate che partono da un solo euro, e con tagli non superiori ai venti euro (esistono diversi tipi di slot machine comunque) quindi è molto facile ritrovarsi a spendere uno stipendio intero senza quasi accorgersene.
L’illusione di poter vincere qualcosa spinge, soprattutto in un momento storico come questo, a cercare quella fortuna che magari in altri ambiti non si trova più. Da una parte si cerca di evadere dalla realtà, e il gioco è una di queste vie di fuga, con quei suoni e quelle luci che rapiscono il giocatore e lo portano in un mondo parallelo dove i problemi spariscono, le preoccupazioni si dissolvono, e la solitudine non esiste. Anche quest’ultima gioca un ruolo importante: il giocatore tipo, spesso è un solitario, che preferisce la compagnia di se stesso alla frequentazione di circoli ricreativi o di attività alternative. Se consideriamo inoltre che molti “affezionati” delle slot machine sono pensionati in cerca di una distrazione, è facile capire come questi giochi siano davvero logoranti e come sia facile giocarsi una pensione intera tra un “bianchino” ed una “puntatina”.
Le dipendenze colpiscono indifferentemente dall’età o dallo status sociale, quindi non si può far finta di niente. Sarebbe un’opportunità importante per tutti cercare di coinvolgere nel quotidiano, con attività o iniziative, i pensionati, forse i più a rischio a causa dei pochi svaghi di cui possono disporre. Ricordiamoci che per la costruzione di un buon futuro è necessaria la conoscenza del passato e chi meglio dei nostri genitori, nonni, zii, o bis zii, può insegnarcelo? Dare un alternativa potrebbe essere d’aiuto a tutti, evitando di riempire le sale giochi, e magari cercando di ritagliare uno spazio per loro nelle nostre vite, rispettando chi ci ha cresciuti ed accuditi.
La dipendenza da gioco è un problema serio e dietro c’è una questione anche morale da affrontare. In Italia si agevola il gioco d’azzardo legalizzato spingendo il cittadino a giocare sempre di più, e molto spesso nascono sale giochi, o bar con appositi spazi dedicati esclusivamente alle slot machine.
Lo stato potrebbe almeno disincentivare le pubblicità al gioco d’azzardo, o centralizzare il gioco invece che dare l’opportunità a tutti di inserire nelle loro attività slot machine e videopoker. In questo senso qualcosa di concreto è stato fatto dal comune di Reggio Emilia che con un ordinanza da parte del sindaco Delrio ha posto qualche paletto riguardo concessioni e permessi per l’ottenimento di questi giochi.
Purtroppo però gli interessi economici che da sempre girano attorno a questo settore sono enormi, e vanno al di là del rispetto, della dignità e della salute dei cittadini italiani.
Si lucra sulla disperazione, sul disagio, sulla solitudine, sull’illusione di vittoria, sulla speranza di un cambiamento radicale, ma la realtà dei fatti è diversa e molto spesso il giocatore se ne rende conto quando ormai è troppo tardi.
Daniele Gareri