IDOLI DA ESTIRPARE

dio denaroGentile direttore, nell’omelia quaresimale del nostro vescovo Massimo figurano degli idoli che, ha accennato, dobbiamo chiedere a Dio di estirparli dal nostro cuore. Il primo è il denaro e  l’adagio corrente dice: <<guadagnarsi da vivere>>. Ma vi sono uomini che vivono solo per guadagnare. E non pochi e non da ora. Oggi sembra che il <<fare soldi>> sia divenuto un imperativo sociale. Ma alla fine, mi chiedo, il denaro dà o no la felicità? La domanda è sempre la stessa: è felice chi è ricco o è ricco chi è felice? La vera economia è la regolamentazione equilibrata e saggia della casa comune del mondo nella quale tuti viviamo. Altro idolo menzionato giustamente è il potere, il prestigio, il successo. Il poeta inglese Milton arrivava al punto di scrivere che <<è meglio regnare nell’inferno che servire in cielo>>, tanto è forte l’anelito del dominio e della supremazia sugli altri. Viene accennato nello straordinario intervento di S.E., anche la menzogna, che ci fa credere essenziale ciò che è provvisorio e fondamentale ciò che è passeggero. Di fronte a problemi sociali epocali, si è smarrito il senso del servizio, della solidarietà, per perseguire i propri interessi. Papa Francesco nel recente discorso, in occasione di un incontro all’Expo di Milano, ha ripetuto più volte, (quattro), la parola sofisma, cioè di non credere a ragionamenti apparentemente logici ma che in realtà portano a conclusioni false, bugiarde e assurde.

Cordialità
Paolo Pagliani

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MAGGIORE SOBRIETA’

schermata-2013-10-29-a-16-26-55Gentile direttore, nonostante la crisi che l’Italia ed altri Paesi stanno vivendo, pare che la maggior parte delle persone piuttosto che pensare alle spese utili e necessarie per vivere, siano state interessate, oltre agli alimentari a basso costo, ai settori dell’informatica e della telefonia i quali sembrano non abbiano risentito della crisi. Ci si domanda perché si corre per acquistare a caro prezzo, o a…rate, un telefonino che tra qualche mese si potrebbe avere ad una cifra più accessibile. Anche Papa Francesco ci mette in guardia dalla schiavitù del “dio denaro” elevato a idolo dei nostri giorni, cui tutto viene sacrificato, a cominciare dalla dignità delle persone. Oggi non vali per quello che sei ma per quello che possiedi o puoi esibire agli occhi della gente. Ciò spiega la follia delle “file” notturne per l’ultimo ritrovato della tecnologia (ricordo quelle dalle 3 del mattino per l’ i-Phone 6). Come se la felicità consistesse nel possesso o nell’esibizione, che suscita invidia ed emulazione. E’ l’assurdo di una società che ha smarrito i veri valori e che ha messo al primo posto il successo, i soldi e l’apparire. Non sarebbe necessaria più sobrietà anche in famiglia?

Buon proseguimento 2015
Paolo Pagliani

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