
Don Carlo Fantini
Giunge a noi un dono; accogliamo con gioia nella nostra comunità don Carlo Fantini.
Sabato 27 ottobre il vescovo Adriano Caprioli ha ufficializzato l’inizio del mandato a don Carlo Fantini, il nuovo parroco dell’Unità pastorale Novellara, Santa Maria e San Giovanni della Fossa, chiamato a succedere al compianto don Candido Bizzarri, deceduto poco più di un mese fa. Don Carlo, nato a Bagno nel maggio del 1945, ordinato sacerdote il primo luglio del 1973, è già da tempo conosciuto e stimato a Novellara per essere stato per tre anni parroco di San Giovanni e Santa Maria, prima dei nove anni di servizio missionario in Albania. (Video)
Venne richiamato poi a Novellara dal vescovo nel novembre del 2011 come amministratore parrocchiale a seguito dell’aggravarsi delle condizioni di salute di don Candido.
Don Carlo e don Candido arrivarono a Novellara entrambi nel 1999, a pochi giorni di distanza l’uno dall’altro e per tre anni ebbero occasione di conoscersi e di lavorare insieme. Erano uniti da una comune tensione missionaria, vissuta in modo diverso ma condivisa e da un convinto impegno comune per il dialogo con le altre comunità religiose.
Preventivamente interpellato, il nuovo parroco, ha accolto la nomina, come lui stesso ha detto, con un po’ di timore, confortato però dalla fiducia dei vescovi e dei preti collaboratori, dalla presenza a Novellara della Casa della carità e di molte persone disponibili a lavorare per il buon funzionamento della parrocchia. Durante la liturgia i rappresentanti delle diverse realtà parrocchiali si sono tutti resi disponibili a cooperare con lui nella consapevolezza che «il parroco non è chiamato a fare tutto, ma a far si che tutti operino in armonia e con spirito di collaborazione». Lo spirito permanente di servizio che è nella Chiesa ha sempre la necessità di essere allargato e di coinvolgere il maggior numero possibile di persone. “È vero – dice don Carlo – che a volte ci aspettiamo gratitudine, ed è comprensibile, ma occorre stare attenti a fare ciò che facciamo non per ricevere gratitudine, ma piuttosto per il desiderio di servire”. Talora si presenta anche la situazione di chi pretende di passare dal servire al comandare, ma non è detto che questo sia un passaggio obbligato. Naturalmente chi serve con il cuore e con impegno deve essere ascoltato, ma bisogna ricordare che siamo sempre servi come Gesù ci ha insegnato. Inoltre c’è chi, talvolta, come il nostro nuovo parroco, è chiamato a guidare il servizio, ma il dover decidere in una comunità, non lo pone al di sopra della medesima. Don Carlo Fantini inoltre sottolinea che nella nostra realtà ci sono tante cose da fare e perciò occorrono tante persone animate dallo spirito di servizio. Talvolta ci può essere la naturale tentazione di ritagliarsi un ruolo, avverte don Carlo, ma questo non è giusto. Non dobbiamo infatti mai sovrapporci al bene della comunità ma porci davanti a Gesù. Don Carlo ricorda che in un recente incontro con i preti, ha ravvisato una frequente tendenza al lamento. Lui preferisce una Chiesa ringrazia e che loda il Signore. Per poter ringraziare e lodare Dio occorre avere sempre un cuore aperto e rimboccarci le maniche perché quello che stiamo vivendo in questo periodo così difficile crea l’occasione affinchè ognuno possa dare il proprio contributo, invocando l’aiuto della B.V. Maria per realizzarlo al meglio.
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