Caro direttore, l’aumento dello spread, il rialzo dei tassi, il crollo del PIL, il monito della BCE, i paradisi fiscali, il rischio default, la crisi economica, i capitali scudati, i Bund tedeschi, le banche d’investimento, la moneta unica, la finanza globale, il governo tecnico, la ripresa produttiva, il rendimento dei BOT, il programma di bilancio… Ma tutto questo, ha a che fare con l’uomo, la persona, l’essere umano dotato ancora di sogni o aspirazioni? Se diamo ascolto ai proclami che ogni giorni i media ci instillano, si direbbe che Finanza e Libero Mercato siano i soli fondamenti che il nostro vivere, (inquieto), riesce a considerare. Sembra che siano gli unici pilastri in grado di sorreggere le fragili società occidentali, arrogandosi per questo il diritto di condizionare totalmente le esistenze dei cittadini. Vogliono farci credere che diritti acquisiti, aspirazioni legittime, su cui fino a ieri ognuno di noi poteva contare e che godevano della vetta nella classifica personale dei valori, debbano essere dimenticati.
Ogni buon governo invece – ma anche il singolo cittadino – dovrebbe trovar la forza di ribellarsi alle leggi imposte dalla finanza e dal mercato globale riscoprendo magari la necessità e l’importanza di una rinnovata qualità della vita, riconsiderando nuovamente e ancora l’essere umano come il centro di tutto, la priorità, con proprie esigenze e legittime aspirazioni, in modo da avere una vita che possa dirsi serena e protetta.
Cordialmente
Paolo Pagliani