Gentile direttore, la consapevolezza di vivere in un mondo dalle risorse limitate ci deve spronare a essere sempre più efficienti ma non in base alla logica vigente. In questo sistema l’efficienza si misura con il metro del denaro e, se per una ragione qualsiasi una risorsa viene fatta pagare poco, essa viene sprecata anche se è rara. Un caso concreto è quello del petrolio. Poiché costa sostanzialmente poco, si è sviluppato un sistema di trasporti dispendioso ed inquinante. Giova ricordare che un terzo dell’anidride carbonica è emesso dalle automobili. L’efficienza vera è quella che ottiene il massimo servizio con il minor impiego di risorse e produzione di rifiuti. Nel settore dei trasporti a breve distanza, il simbolo dell’efficienza è la bicicletta. Piccola, robusta, semplice, moltiplica la nostra velocità senza usare carburante e senza produrre rifiuti. L’uso della bici va incoraggiato e non come sport ma come mezzo di trasporto abituale. L’educazione può giocare un ruolo importante al riguardo ma bisogna intervenire anche sulla viabilità e sull’architettura della città. Fra i paesi industrializzati, quello all’avanguardia è l’Olanda dove oltre il 30% degli spostamenti urbani avviene sulle due ruote. Ma i paesi Bassi si sono impegnati per ottenere questi risultati; hanno redatto un Piano nazionale per la bici,, hanno costruito ovunque piste ciclabili, parcheggi in ogni stazione ferroviaria, hanno modificato il codice della strada riconoscendo ai ciclisti il diritto di precedenza sugli automobilisti. Se costruiamo delle città dai percorsi brevi facendo in modo che lavori, negozi, scuole e momenti creativi siano molto vicini, le strade possono tornare a essere ambienti di vita, non corridoi di attraversamento. Possono popolarsi di bambini che giocano, di gente che le percorre in maniera sicura, a piedi o in bicicletta. Nelle grandi arterie, invece, quelli che corrono come anelli attorno alle città per collegare un quartiere all’altro, dovrebbero circolare essenzialmente mezzi pubblici: autobus, tram, multitaxi.
Cordialità
Paolo Pagliani