INQUINAMENTO DA INTERNET

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Gentile direttore, sabato scorso si è festeggiato il 30° anniversario di Internet; da Pisa (CNR) partì il segnale che arrivò in Pennsylvania e da allora si sono moltiplicate le persone che usano la rete navigando il web in lungo e in largo. Il fatto che le tecnologie intelligenti e tutte le nostre connessioni sociali, possano essere “inserite” fin nel più più piccolo atto della nostra vita quotidiana potrebbe sembrare meritevole di apprezzamento, non di atteggiamento sospettoso. Leggendo però un calcolo dell’Agenzia francese per l’ambiente si deduce che non solo chi crea e gestisce la rete inquina. Anche noi – e non poco – contribuiamo al peggioramento della salute del Pianeta e del clima. L’esempio più lampante è quello delle email dove un messaggio da un megabyte produce circa 19 grammi di anidride carbonica. Ne bastano otto al giorno per spargere nell’atmosfera, una quantità di CO2 pari a quella prodotta da una macchina che percorre un chilometro. Immaginiamo un’azienda con 100 dipendenti che inviano in media una trentina di email al giorno: in un anno lavorativo (220 gg.) con oltre 13 tonnellate di anidride carbonica, arriverà ad inquinare come 13 voli andata e ritorno da Parigi a New York. E non basta, anche i click inquinano: sette grammi di CO2 cadauno per l’esattezza mentre con due si consuma la stessa energia che occorre a far bollire un pentolino d’acqua per una tazza di tè. Se pensiamo che Google conta su 33 mila click al secondo, possiamo avere un’idea dell’impatto che il nostro dito ha sul Pianeta.

Cordialità
Paolo Pagliani

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