APPASSIONARSI

Non vi è nulla di più invidiabile di un’anima se non la sua capacità di appassionarsi. La passione equivale a volare, è un movimento celeste verso l’alto.

Theodor Fontane

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Lo scrittore tedesco testimonia in questa frase (1899) la sua saggezza e propone una qualità dell’anima che, a prima vista, sembrerebbe abbondare ai nostri giorni: le passioni sono all’acme, la passionalità esplode nei dibattiti televisivi e un fremito pare correre attraverso tutti i comportamenti. In realtà ciò che impera oggi è soprattutto la frenesia,   l’eccitazione, il furore.
L’appassionarsi vero è qualcosa di più profondo e può anche non affiorare in superficie; esso rivela attaccamento a un ideale, dedizione a una causa, convinzione nei confronti di una verità, abnegazione per una missione, amore verso una persona. La passione autentica non è un fuoco di paglia, bensì un impegno forte ed efficace che esalta l’anima. Per questo, giustamente l’autore, la compara a un volo nei cieli dello spirito; è, infatti, un’esaltazione della persona che – pur soffrendo fatiche e prove – non sente più il peso e si dona con gioia. E’ un po’ come il lievito che fa sollevare la pasta della quotidianità e trasfigura le azioni semplici, irradiandole di luce e di amore. Il filosofo tedesco Hegel, che pure privilegiava la razionalità, confessava: <<Nulla di grande nel mondo è stato fatto senza passione>>.

Paolo Pagliani

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SI VENDONO PERSINO L’ ANIMA

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Gentile direttore, in una frase che esprime Ignazio Silone dove afferma che: <<Non c’è niente da fare, oggi per vivere un po’ bene bisogna vendere l’anima>>, trovo molta attualità specialmente in campo politico. Tanti, troppi, nella vita contemporanea sempre più frenetica, la tecnica sofisticata, la corsa accelerata al piacere, sono pronti a vendersi l’anima per il successo, per il denaro, per il potere, o anche semplicemente <<per vivere un po’ bene>>, nell’indifferenza morale. Questo tradimento di se stessi, trasforma la persona solo in un centro di interessi e di necessità materiali, filtra escludendoli il fremito del bene, il rimorso della coscienza. Specie al potente politico non si vendono solo i corpi, come accade alle prostitute ma si può mettere in vendita nell’esistenza quotidiana anche la propria intimità, la dignità, la coerenza, appunto l’anima, per ottenere talora vantaggi banali come una comparsata televisiva, qualche successo nella professione, (arrivando sino in Parlamento), o un pacco di soldi in più. Occorrerebbe invece non precipitare come suggerisce Eugenio Montale in Ossi di seppia (1925) <<nelle cure meschine che dividono / l’anima che non sa più dare un grido>>.

Cordialità
Paolo Pagliani

NO ALLO SFRENATO CONSUMISMO

Caro direttore, è sempre ora di “sbattere” in prima pagina l’importanza della domenica. In questo tempo in cui la società diventa più fragile, il consumismo dell’usa e getta la fa da padrone e le famiglie non hanno più tempo di riunirsi, è urgente sostare. Fare silenzio dentro l’anima e fuori, è medicina curativa e preventiva nello stesso tempo. E cosa c’è di più utile di un giorno all’inizio della settimana dedicato al silenzio, alla riflessione sul chi siamo e dove stimo andando? Già eravamo super-pressati da mille e mille provocazioni, ci mancavano gli orari dei negozi e dei grandi magazzini. Davvero si vuole annullare l’incontro tra familiari, amici, tra persone che hanno avuto un’amicizia da ritrovare per raccontare e scambiare un piatto di pastasciutta o una pizza insieme? Questa società frammentata diventerà ancor più solitaria, si disgrega se le famiglie non hanno più il tempo per gli affetti, di parlarsi, di confrontarsi. Per “celebrare” le aperture no-stop, un centro commerciale mi offriva buoni sconto da spendere però la domenica. Mai e poi mai: il mio tempo festivo non è in vendita: E se mai lo fosse non varrebbe certo solo 3 o 5 euro!

Cordialità
Paolo Pagliani