Non vi è nulla di più invidiabile di un’anima se non la sua capacità di appassionarsi. La passione equivale a volare, è un movimento celeste verso l’alto.
Theodor Fontane
Lo scrittore tedesco testimonia in questa frase (1899) la sua saggezza e propone una qualità dell’anima che, a prima vista, sembrerebbe abbondare ai nostri giorni: le passioni sono all’acme, la passionalità esplode nei dibattiti televisivi e un fremito pare correre attraverso tutti i comportamenti. In realtà ciò che impera oggi è soprattutto la frenesia, l’eccitazione, il furore.
L’appassionarsi vero è qualcosa di più profondo e può anche non affiorare in superficie; esso rivela attaccamento a un ideale, dedizione a una causa, convinzione nei confronti di una verità, abnegazione per una missione, amore verso una persona. La passione autentica non è un fuoco di paglia, bensì un impegno forte ed efficace che esalta l’anima. Per questo, giustamente l’autore, la compara a un volo nei cieli dello spirito; è, infatti, un’esaltazione della persona che – pur soffrendo fatiche e prove – non sente più il peso e si dona con gioia. E’ un po’ come il lievito che fa sollevare la pasta della quotidianità e trasfigura le azioni semplici, irradiandole di luce e di amore. Il filosofo tedesco Hegel, che pure privilegiava la razionalità, confessava: <<Nulla di grande nel mondo è stato fatto senza passione>>.
Paolo Pagliani