
Lo scorso 27 febbraio si è verificato un incendio nell’impianto di Sabar. L’incendio si è sviluppato all’alba, in un cumulo di rifiuti accatastati nell’area dedicata agli ingombranti ritirati dalle isole ecologiche.
Ogni giorno Sabar ritira dalle isole ecologiche i rifiuti che i cittadini conferiscono. Si tratta di rifiuti indifferenziati, materiali come materassi, tessuti, plastiche, gomma, ma anche oggetti di vario tipo che non possono essere recuperati.
All’interno di uno di quei cumuli, triturato in attesa di essere inviato in un impianto di smaltimento, ha avuto origine l’incendio. I Vigili del fuoco hanno individuato tre possibili cause: reazione chimica, differenza di potenziale o autocombustione. Molte persone non sanno che i processi di autocombustione possono avvenire anche a temperature fredde.
Purtroppo, dalle prime ore del mattino, le fiamme hanno avvolto il cumulo. Vigili del fuoco e personale di Sabar sono intervenuti in tempi brevissimi, ma questo non ha evitato che, per diverse ore, le fiamme abbiano continuato a bruciare. Solo alla mezzanotte è stato completato l’intervento.
Per valutare l’impatto della nuvola di fumo sul territorio, sono intervenuti i tecnici di ARPAE che hanno svolto diversi rilievi, anche nei giorni successivi.
L’esito dei controlli è stato pubblicato nelle relazioni rese pubbliche e presentate anche all’interno di una Commissione Consiliare, convocata lunedì 7 marzo.
Per quanto riguarda i dati sulla qualità dell’aria, anche grazie a condizioni meteo favorevoli e al vento che ha dissolto i fumi, non sono state rilevate concentrazioni di inquinanti preoccupanti per la salute dei cittadini. I rilievi sono stati effettuati in tutti i centri abitati adiacenti l’area dall’incendio: Novellara, San Giovanni, Villa Seta, San Bernardino.
L’azienda si è scusata con i cittadini ma, soprattutto, alla luce delle dinamiche dell’incidente, ha predisposto alcune azioni migliorative, per limitare sempre più il rischio incendi.
Per noi cittadini invece l’invito è sempre quello a fare più attenzione a quanto si conferisce, evitando di gettare senza distinzione rifiuti che possano provocare problemi come batterie di telefoni o addirittura braci ancora accese.
Per chi fosse interessato, le relazione di ARPAE sono disponibili sul sito del Comune di Novellara, all’interno della notizia dedicata.
Elena Carletti
Sindaco di Novellara