L’ultimo volo

Don Tino Munari

Lunedì 16 novembre don Tino è partito per l’ultimo viaggio. Lui che amava i voli in deltaplano e organizzava gite con gli amici, stavolta è partito da solo. Aveva lasciato la casa della carità solo qualche giorno prima, per un ricovero precauzionale che è diventato presto una cosa seria. Il Covid 19 in pochi giorni gli ha tolto il respiro e ha piegato la sua tenace voglia di vivere. Mercoledì abbiamo celebrato il suo funerale in Collegiata, alla presenza del vescovo Massimo, della sindaca Elena Carletti, del parroco della comunità ortodossa della Trinità padre Ghenadie, dei sacerdoti amici – in particolare don Francesco Marmiroli, compagno di classe che ne ha proposto un delicato ritratto nell’omelia – dei suoi famigliari e di tutti gli amici che da diverse parti sono venuti a rendergli l’ultimo saluto. Non potevano essere presenti, ma uniti nella preghiera gli ospiti, le suore, don Francesco e don Ettore e i volontari della casa della carità. A nome di tutta l’Unità pastorale lo abbiamo salutato con queste parole: “È stata una partenza improvvisa e dolorosa, che non ci ha lasciato né il tempo né la possibilità di un saluto, di una stretta di mano, di un addio. È partito in solitudine, il nostro caro don Tino, lui che amava così tanto stare in compagnia. Abbiamo potuto accompagnarlo soltanto con la preghiera, sperando che la cura del personale sanitario e la grande fede in Dio lo sostenessero nella prova. Nato a Roteglia il 25 agosto 1934, don Tino ha ricevuto l’ordinazione sacerdotale il 29 giugno 1961. I primi incarichi pastorali lo videro vicario cooperatore a Villa Sesso (1961-1962), quindi parroco a Camporella dal 1962 al 1967. Nel 1967 venne nominato vicario economo a Cerredolo di Toano e nel 1983 divenne parroco a Villa Bagno, dove rimase fino al 1986, quando venne trasferito a Fellegara. Qui don Tino è rimato parroco fino al 2001, quando è stato inviato come collaboratore nell’unità pastorale di Novellara, dove ha vissuto alla Madonna del popolo, visitando anziani e ammalati e rendendosi disponibile per molti servizi finché le forze glie lo hanno permesso. Negli ultimi tre anni e mezzo è stato ospitato alla Casa Della Carità. Dietro un’apparenza semplice e bonaria, don Tino era un uomo creativo e originale, dotato di una certa curiosità e audacia, che lo hanno spinto a prendere il brevetto per pilotare il deltaplano, e la patente per guidare l’autobus e di improvvisarsi straccivendolo per finanziare la costruzione dell’asilo di Cerredolo. Appassionato ad ogni dibattito, partecipava sempre volentieri a tutti gli incontri culturali e frequentemente interveniva per porre domande, a volte mettendo in difficoltà gli stessi relatori. Ha raccolto le sue riflessioni in alcuni libri autopubblicati, i cui proventi ha sempre donato alle missioni. Ma erano i portici della piazza il suo pulpito preferito negli incontri occasionali con la gente comune che ha potuto godere della sua simpatia. Non mancava mai all’appuntamento quotidiano del pranzo con i preti alla Fossetta, dove esprimeva la sua arguzia e raccontava aneddoti di vita e di viaggi con benevola ironia. Persino le sue battaglie notturne con il demonio, che finivano – a suo dire – sempre in parità. In questi diciannove anni è stato un sostegno prezioso per le attività pastorali delle nostre comunità, ma è soprattutto nel calo delle forze degli ultimi tempi che abbiamo potuto vedere il suo spirito indomabile di uomo amante della vita. Di questo vogliamo rendiamo grazie”. Esprimiamo particolare gratitudine alla Casa Della Carità e alle tante persone buone che lo hanno compreso, accolto e sostenuto in questi anni.

Pubblicità

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...