IL VERO PROBLEMA: LE MAFIE

SILENZIO-1

Gentile direttore,ho tempo per ascoltare trasmissioni politiche e di informazione ma soprattutto per leggere su quanto accade nel mondo e nel nostro Paese, in particolare seg uo il sociale e la realtà della povertà ed emarginazione. Una cosa che mi ha colpito degli ultimi governi e del neonato giallorosso, è l’assoluta mancanza di riferimenti alla lotta alla camorra, mafia, sacra corona unita e alla ‘ndrangheta. Immaginiamo cosa potrebbe essere il Sud, la sua economia, il suo patrimonio artistico, culturale e ambientale, se fosse libero dalle dominazioni mafiose. Mi sarebbe piaciuto sentir dire dai nostri governanti che è: <<E’ finita la pacchia>> alle organizzazioni criminali, ai camorristi, alla mafia economico-politica, ai corruttori e ai corrotti, agli speculatori senza scrupoli, a chi si presta al riciclaggio del denaro sporco… Avrei gradito sentire dire: <<E’ finita la pacchia>> ai “caporali” che sia al Nord che al Sud, sfruttano in maniera disumana la forza lavoro non solo dei migranti ma di tanti disperati che non hanno lavoro. Mi sarebbe piaciuto sentire dire: <<E’ finita la pacchia>> a quelle organizzazioni criminali che avvelenano e inquinano il territorio pur di averne un vantaggio economico. Mi sarebbe piaciuto sentire un Governo e l’intero Parlamento, maggioranza e opposizione, dire <<mettiamoci insieme per affrontare e risolvere questo problema, il problema del nostro Paese>>. Mi viene da pensare, vorrei tanto sbagliare, per i miei figli e i miei nipoti, che affrontare questo dilemma sia diventato così impegnativo, così complicato, così pericoloso che è meglio preoccuparsi di altro, dei disperati che arrivano con i “barconi”; questo, non è il problema del nostro Paese. Voglio avere ancora speranza negli uomini, nelle donne e nei giovani italiani che ancora credono che un’altra Italia è possibile, un altro finale è possibile…se si mette al centro il bene comune a partire dai più piccoli, dai più deboli, da chi non ce la fa più da solo. Un caro saluto ancora pieno di speranza.

Paolo Pagliani

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