Gentile direttore, è necessario riflettere, oggi, sulla pace essendo di fronte a una terza guerra mondiale, spezzettata in diversi continenti, suddivise in aree geografiche contrapposte. E’ pazzesco pensare che, in un mondo che possiede le armi atomiche, la guerra sia strumento di pacificazione. Non esiste una guerra giusta come ho letto su un monumento ai caduti: <<Onore a chi è caduto combattendo una guerra giusta contro i nostri nemici>>. Occorre ammonire le nuove generazioni che il nazionalismo, la difesa dei propri interessi egoistici, portano soltanto chiusura e morte. E’ decisivo il superamento delle frontiere. Allargarle, non restringerle; la Brexit ne è il segno, negativo, eloquente. Il nazionalismo è il virus della guerra, le frontiere rialzate porteranno sempre fame, paura, stanchezza. Sul concetto di nazionalismo ho trovato questa bella riflessione: <<Dove ci sono troppi soldi in poche mani, dove i più furbi, se non i più intelligenti, decidono le cose di tutti, dove i più forti piegano le cose comuni a proprio vantaggio, dove i primi non sentono gli ultimi, in quel paese non c’è libertà>>. E’ proprio il rischio che vive la nostra nazione italiana, in questo triste momento politico.
Cordialità
Paolo Pagliani