Gentile direttore, il mondo del volontariato, (che fortunatamente non è poca cosa), ha espresso sconcerto, dubbi, preoccupazioni dopo l’approvazione della norma del maxiemendamento governativo che cancella le agevolazioni Ires per enti non commerciali, istituti di assistenza sociale, fondazioni, enti ospedalieri, istituti di istruzione senza scopo di lucro. Sono infatti più di 6.000 le fondazioni, associazioni,(Croce Rossa compresa), che perderanno le condizioni di favore. E’ una misura assurda andare a tassare chi cerca di fare del bene. Se aumentano le tasse il settore no profit diminuisce l’attività e chi ne pagherà il conto saranno i più deboli. Negano il futuro ai bambini e applaudono. Non si può giocare con la fame o la povertà, si può tassare di tutto ma non i bambini perché significa negar loro il futuro. Significa rischiare di mettere in ginocchio piccole e grandi realtà che quotidianamente si occupano dei meno fortunati. Ma di fronte alle critiche, ai dubbi il governo non arretra: <<l’aumento è stata una scelta>> dicono. Non si rendono conto che gran parte di questi bambini poveri poi se li ritroveranno tra quelli che non studiano e non cercano lavoro. Si sente dire che rifinanzieranno il credito d’ imposta che ha permesso di aiutare 400mila bambini; auguriamoci che rivedano questa penalizzazione che interessa in maniera molto pesante una buona parte del Terzo Settore.
Cordialità
Paolo Pagliani