Gentile Dr. Fiori, dopo la disgrazia di Genova, non mi sorprende il solito ridicolo e imbarazzante copione di chiacchiere che viene srotolato. Nella città ligure si tocca con mano l’incapacità assoluta di agire agli eventi, dalle alluvioni che si ripetono, al crollo delle infrastrutture. Elencare non solo i problemi del capoluogo non serve a niente (come da altre parti) perché non si pone mai una soluzione. Ci sono troppe parole che vengono usate e abusate (“miracolo” per i sopravvissuti) ma una di queste non viene mai praticata ed è la parola “azione”. Questa mancanza avviene perché abbiamo la certezza che nulla accadrà dopo la tragedia, (es. la strage alla stazione di Viareggio nel 2016), sappiamo che non ci saranno conseguenze e reazioni e tutto continuerà a scorrere noiosamente come prima. E’ preoccupante che i governanti, invece di darsi da fare, come prima cosa abbiano fatto dei proclami da caccia alle streghe. Il compito non è facile, anzi, ma almeno si doveva partire con un altro passo.
Con stima
Paolo Pagliani