PECORE TOSA ERBA A ROMA

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Caro direttore, mentre ironia e ilarità ancora accompagnavano l’annuncio del Comune di Roma di voler far ricorso a pecore tosa erba per affrontare l’emergenza verde pubblico nella Capitale, ecco entrare in campo anche le mucche come risorsa aggiuntiva proposta dall’Amministrazione. L’idea di <<assumere>> animali per far fronte all’incuria e all’abbandono di parchi e ville della città dove prosperano erbe infestanti, fioriture spontanee, rovi e forasacchi che superano il metro di altezza, era stata accolta come un buon rimedio alla penuria di giardinieri e mezzi meccanici persino dal WWF che avrebbe addirittura suggerito nella task force di quadrupedi, anche gli asini << basta avere il controllo delle bestie>>. Utilizzo quest’ultimo già sperimentato ma con risultati altalenanti a Treviso con asinelli dediti allo sfalcio ecologico (il progetto durò poco tempo poi venne abbandonato). Si arriverà ad un accordo con Coldiretti Lazio per affrontare con urgenza Villa Borghese, Villa Torlonia, il Laurentino e altri. Ma con 50 milioni di metri quadrati di verde che attraversano la Città Eterna, c’è tanto da fare anche sul fronte della biodiversità: ora soltanto il 3% del pecorino si produce qui. Ed è davvero poco.

Cordialità
Paolo Pagliani

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