E’ cominciata l’ultima fase della legislatura. Che termini alla sua fine naturale (15 marzo) o subito dopo la legge di bilancio (inizio 2017) o nel mezzo tra queste due date, siamo comunque all’ultimo giro.
Due temi al centro. Il primo è quello della legge di bilancio. Il PIL e l’occupazione stanno migliorando, quindi più crescita del previsto e più occupazione, si sta riducendo il gap tra la crescita degli altri Paesi europei e quella dell’Italia, ma rimaniamo all’ultimo posto, non dalla crisi, bensì da molto prima, dai tempi del Governo Berlusconi tra il 2001 e il 2006. La serietà nella gestione della finanza pubblica da parte del Governo e il miglioramento dei dati della crescita ci fanno apprezzare in Europa e ottenere una maggiore gradualità nella riduzione del deficit. Quindi una manovra più gestibile, che si dovrà concentrare sul rafforzamento dei fattori fondamentali per la crescita e il lavoro.
Non sarà facile. Per due motivi. Essendo l’ultima legge di bilancio prima delle elezioni ci saranno innumerevoli richieste, che rischiano di disperdere le risorse. Non sarà semplice respingerle o fare una forte selezione. Il secondo motivo è il quadro politico. Portare a casa il voto di tutta la maggioranza, in particolare al Senato, sarà un’impresa complicata a dir poco.
Se il principale obiettivo di MDP è creare problemi e far perdere consensi al PD, anche a rischio di consegnare il Paese alla destra degli ultimi decenni o alla nuova destra populista, sarà molto complesso trovare il punto di equilibrio.
La seconda questione è la legge elettorale.
Fin qui tutti i tentativi per modificare una legge sostanzialmente proporzionale in tutti e due i rami del Parlamento, ma disomogenea tra Camera e Senato su diversi punti importanti, sono falliti. Il rischio è andare a votare con una legge elettorale che consegni il Paese all’ingovernabilità. Quindi bisogna fare tutto quanto è possibile per cambiarla, pur con difficoltà crescenti ogni giorno che ci si avvicina alle elezioni.
Non mancano altri temi importanti, come lo ius soli, il biotestamento, il contrasto all’omofobia, la giustizia civile e tanto altro ancora.
Sarà fondamentale il clima nel centrosinistra. Ad oggi le previsioni sono di maltempo. C’è da augurarsi che tutti facciano la loro parte per migliorare i rapporti. Il PD deve fare quanto richiesto al principale partito, ma tutti devono avere la consapevolezza che contro o senza il PD non c’è alcuna prospettiva per il centrosinistra.
Anche i territori hanno un ruolo importante. Fra settembre e ottobre in molte province si celebreranno i congressi di circolo e di federazione del PD. Se prevarrà lo spirito unitario potranno essere una spinta per affrontare al meglio la sfida elettorale. In caso contrario avremo creato ottime premesse per un’ennesima sconfitta, che oltre a far male a noi farebbe molto male al futuro dell’Italia.
On. Maino Marchi