LA POVERTÀ NON VA IN FERIE

poverta-italiaGentile direttore, l’equilibrista cammina sul filo. Rischia continuamente di cadere. Condizione precaria si direbbe. Può solo sperare, nel caso di un colpo di vento o di un piede mal posto, che sotto ci sia una rete, preparata per abbracciarlo prima della rovinosa caduta. Pronta a salvargli la vita. A concedergli una nuova occasione, a dare speranza. Sono centinaia le famiglie che camminano sopra questo filo, a cavallo tra la povertà e la disperazione. La crisi che ha colpito padri e madri che hanno perso il lavoro, stranieri arrivati in Italia con il cuore pieno di sogni, anziani soli con una pensione che non concede la giusta dignità. Sono alcuni esempi delle migliaia di persone che ogni anno, prima di toccare il fondo, vengono assistite dalla solidarietà (Caritas in primis). La nostra situazione rispecchia quasi quella nazionale, molti (troppi) vivono al disotto della soglia di povertà; i flussi migratori non aiutano ma l’ordine di grandezza non cambia. La differenza è fatta dall’enorme numero di famiglie attualmente in difficoltà, persone che fino a dieci -cinque anni orsono avevano una vita normale e serena. Occorre ringraziare chi lavora ogni giorno dietro le quinte per porre un argine al dilagare di una piaga che la crisi economica ha contribuito ad accentuare (pasti, dormitori, spese per utenze, per sfratti e per la salute). <<E’ solo una goccia nel mare>> ribadiscono tutti. Ma arriva dove spesso i nostri occhi occupati non si degnano di posare lo sguardo. Buon ferragosto.

Cordialità
Paolo Pagliani

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