Scrivo queste righe pensando ai molti lettori del Portico che non hanno più alcun rapporto con la scuola. Figli ormai adulti e nipoti in cerca di lavoro spesso sono ragioni sufficienti per una completa caduta d’interesse. Una volta fuori, la scuola non ci tocca. Noi non ne abbiamo bisogno, come lei non ha più bisogno di noi.
Ma davvero funziona sempre così? Invece di rispondere, vorrei parlarvi della nostra Scuola Media di Novellara.
La Scuola L. Orsi ormai da anni integra le lezioni del mattino con due pomeriggi settimanali, chiamati Scuola Aperta. Le ore del pomeriggio sono dedicate a vari progetti e laboratori che, pur al di fuori delle materie canoniche, ne approcciano le tematiche grazie all’utilizzo di discipline diverse. Il teatro, la fotografia, l’informatica, la cucina …sono strade nuove per arrivare comunque alle destinazioni classiche e cioè agli eventi della storia, all’utilizzo delle regole della matematica e della grammatica, alla rappresentazione topografica di un luogo e molto altro ancora, con evidente gratificazione anche dei ragazzi meno portati per lo studio i quali, scoprendo passioni e attitudini nuove, accrescono la loro autostima e la fiducia nella scuola. Queste attività pomeridiane nascono dall’intraprendenza di insegnanti e volontari e sono, al di fuori di ogni retorica, un modello di eccellenza unico nella nostra regione. Non si tratta esclusivamente di insegnanti in pensione. C’è chi sa lavorare il legno o la creta, chi conosce l’arte del ricamo o del bricolage, chi s’intende di piante e chi di fotografia. Non c’è sapere che sia banale o inutile. Non c’è contributo di tempo o esperienza che la scuola non possa valorizzare.Tra le attività laboratoriali di quest’anno ricordiamo quella collegata al progetto regionale della 16^ settimana della didattica in Archivio, sviluppata in sinergia con l’Archivio di Novellara per rilevare gli edifici storici, le vie e le loro trasformazioni nel tempo. L’attività è stata sviluppata dalle docenti Eva Lucenti, nella sezione dell’analisi delle fonti storiche, Emanuela Montanari e Lorenza Fornasari nella sezione dello studio e progettazione dei modellini degli antichi edifici. Tutti i plastici e le targhe prodotti sono visibili nella Biblioteca del Comune di Novellara.
Il progetto “Bellacoopia”,promosso da Legacoop e condotto dalla Prof.ssa Eva Lucenti, ha avuto per oggetto l’analisi delle fonti storiche (lettere, atti pubblici..) al fine sia di padroneggiarne la decifrazione che di ricostruire i fenomeni migratori di molti novellaresi all’inizio del secolo scorso. Una consapevolezza che contribuisce ad arricchire lo spirito civico e di cittadinanza degli studenti.
Il Laboratorio teatrale della Scuola Aperta, condotto da Grazia Costa e dalla docente Giulia Bonacini, ha progettato ed elaborato a classi aperte spettacoli teatrali presentati a tutta la cittadinanza. Questi spettacoli si sono rivelati una importante esperienza formativa per gli alunni coinvolti in considerazione del fatto che li ha portati a maturare in un lavoro corale e ad esprimersi in modo più consapevole.
Non senza orgoglio segnaliamo infine che l’IC Novellara ha partecipato al Concorso “Aspettando FICO…nella scuola Emilia-Romagna”. Le classi della Scuola Sec. di 1° grado della regione erano chiamate a documentare, attraverso un reportage fotografico, i mestieri delle filiere agroalimentari del territorio emiliano romagnolo. Con il reportage “Il parmigiano Reggiano di Vacche Rosse DOP” l’IC Novellara si è classificato terzo nella sua categoria. L’attività è stata sviluppata dal Laboratorio di fotoritocco della Scuola Aperta coordinato dalla Prof. Lorenza Fornasari e dai volontari dell’Associazione “Volontari a scuola e..” Giuliano Ariosi e Luigi Turci. L’idea vincente dei ragazzi consiste in un suggestivo notturno della piazza di Novellara che ha una forma di Parmigiano Reggiano al posto della luna. L’immagine è corredata da una azzeccatissima didascalia che testualmente recita: “la luna l’è na formaia”.