
Se poi la persona in questione è un ex deputato ora consigliere a To (O. Napoli) e una onorevole della Repubblica (D. Santanchè), i brividi lungo la schiena di qualsiasi italiano di buon senso dovrebbero aumentare. Perché vuol dire che la macchina dell’odio alimentata con palate di populismo, demagogia, ignoranza e paura sta macinando strada e incontra sempre meno ostacoli. E non si parli di goliardia o di provocazione, per favore. E’ stato necessario l’intervento della Forza pubblica in soccorso dei malcapitati.
Ma dove si vuole arrivare con i forconi, “vaffa” e “li scoveremo casa per casa”? Questa è una china terribile potenzialmente senza ritorno. Lo insegna la storia: subito dopo ci sono i manganelli e l’olio di ricino. Poi il mitra. Ci pensi bene chi non lascia mai senza carburante la macchina dell’odio, perché un giorno potrebbe finire anche lui sotto le ruote.
Paolo Pagliani
