I TERREMOTI CHE CREANO AMICIZIE E SOLIDARIETA’

Amatrice

Il 26 settembre del 1997 Serravalle di Chienti, e buona parte del territorio umbro-marchigiano, vennero colpiti da un terremoto di forte intensità (magnitudo 6.0) che provocò morti, crolli, devastazione. Il territorio di Serravalle è montano, e le sue innumerevoli frazioni si inerpicano su vallate scoscese ove la presenza dell’essere umano risulta fondamentale dal punto di vista ambientale, conservativo,  idrogeologico.
A Novellara, anche grazie a Paolo Paterlini e a “Il Portico”, la solidarietà scottò subito, come di consueto, con altruismo e generosità. Una solidarietà di cui andare fieri e che non venne frenata dall’evento sismico che colpì meno di un anno prima: 15 ottobre 1996 il nostro territorio, con un terremoto importante, che sfiorò il quinto grado della scala richter (magnitudo 4.9). Ma da noi, grazie al cielo, non ci furono morti, ma tantissimi  danni, decine di case (specie in zona agricola) dichiarate inagibili, crepe e preoccupazioni un po’ ovunque. Centinaia furono i sopralluoghi poi effettuati dai tecnici del Comune e della Regione.  Come furono inagibili il Teatro, parzialmente la Rocca e alcune nostre Chiese. Gli sfollati (senza tetto) furono novanta.
La chiamata de “Il Portico” alla solidarietà diede effetti importanti. Una bella cifra venne raccolta. Che fare di questa cifra? Come destinarla nel migliore dei modi? Si decise di andare là, vedere la situazione, capire i fabbisogni. Paterlini contattò il sindaco Venanzo Ronchetti, organizzò un pullman e allora via in una domenica invernale, da vero inverno con termometro qui allo zero, che là andò abbondantemente sotto detta soglia.
Fummo accolti con l’ospitalità vera ed essenziale di quei luoghi e di quella drammatica situazione. Ronchetti ci portò nelle zone più martoriate. Un freddo cane ci avvolse, ma anche una grande tristezza  prese il sopravvento nel vedere le macerie, le scuole che non c’erano più, i visi avviliti della gente.
Sotto il tendono della protezione civile, con thè caldo e qualcosa da mangiare si convenne che la cosa adatta alle nostre risorse e ai lori principali fabbisogni era mettere a disposizione una piccola scuola in legno prefabbricata, capace di ospitare 15/20 bambini di una sezione mista nido-materna.
Ciò puntualmente avvenne (a tempi da record). E da allora Novellara e Serravalle sono legati da un vincolo di amicizia vera e sincera. Paolo e Venanzo si sentono e sono rimasti amici. Così come tra le due Amministrazioni. Venanzo Ronchetti, bravo anche digitalmente, è stabilmente in contatto con  Novellara tramite specialmente Patty e Marzia del Caffè del Borgo, e nei suoi messaggi non manca di rinnovare gratitudine, amicizia, stima per la nostra comunità.
Anche il PD locale non difetta in iniziative solidaristiche. Le zone del centro Italia, di recente colpite,  sono nei programmi di aiuto, di attenzione e di importanti azioni di raccolte fondi. Durante le Feste del Pesce non mancano le giornate (giovedì) dedicate a dette finalità. In quella di giovedì 18 maggio scorso dovevano essere presenti il sindaco di Ussica, accompagnato da amministratori di quel comune. Oltre alla graditissima presenza dell’amico Venanzo Ronchetti. Le vicende collegate al sindaco di Ussica, le sue dimissioni dall’incarico, hanno assunto  rilievo mediatico a livello nazionale. Tutto ciò ha reso impossibile la visita del sindaco, già programmata, per la serata del 18 maggio sopra richiamata. Dispiace e non poco, ma ci sono situazioni che travalicano i rapporti, e rendono non possibili impegni già assunti. A Milena Saccani va comunque dato il merito di aver tentano l’impossibile, ma la situazione, come la stampa riporta, è complicata, grave, molto conflittuale.
Ronchetti non ha voluto essere da solo presente. Non poteva di certo rappresentare un territorio non suo, e non poteva non capire la posizione difficile degli amici di Ussica. Atteggiamento che gli fa onore e che risulta facilmente comprensibile. Ma l’affetto per Novellara, la gratitudine, l’amicizia sono ben salde e vitali, come si può leggere nel breve, semplice ma significativo messaggio inviato al Caffè del Borgo che riportiamo: “Ciao Patrizia, quanto mi sarebbe piaciuto esserci (alla festa del pesce ndr). Salutami tutti i presenti ringraziandoli per tutto quello che hanno fatto per Serravalle di Chienti”.
Altre parole sarebbero inutili. Se non rilevare la bellezza della solidarietà, quella concreta dei fatti e non quella virtuale del chiacchiericcio.

Sergio Calzari.

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