Cacciaviti, brugole, smagliacatena, grasso, chiave inglesi, pinze… e ogni tanto, quando gli altri attrezzi falliscono, un buon martello. Per qualche mese il Centro Giovani si è riempito di attrezzi da ciclofficina, dopo che noi educatori ci siamo chiesti se i giovani adolescenti di oggi, come i giovani adolescenti di ieri, fossero in grado di aggiustarsi la bici, o perlomeno, come si dice in gergo fai-da-te, “scancherarci”: perché si sa, lo scancherare è un ottimo modo per apprendere dall’esperienza. Certo però che se allo scancherare unisci dei suggerimenti competenti, allora l’apprendimento è assicurato. E così, da questo pensiero, perché l’attività educativa sviluppa sempre da un pensiero, ci siamo attivati attrezzando un angolo del Centro Giovani a ciclofficina, sfruttando le competenze e gli attrezzi di un operatore, perché anche questo, il mettersi in gioco, fa parte dello spirito dell’educare. A questo punto mancavano solo le biciclette, e qui dobbiamo ringraziare i volontari dell’Auser, che ci hanno concesso l’opportunità di sperimentarci su alcuni dei rottami a due ruote in vendita presso il mercatino del riuso di via d’Azeglio. Rottami perché incomplete, chi mancava della sella, chi dei freni, chi i pedali, i copertoni marci… per non parlare delle cacche di piccione che le ricoprivano, dal momento che si tratta di biciclette abbandonate e mai reclamate che provengono dalla rimessa utilizzata dalla Polizia Municipale, fino a qualche tempo fa situata in una stanza dell’ex macello ad accesso libero da volatili e compagnia bella. E così, prima di prendere in mano gli attrezzi, le bici sono state lavate. Poi, si sa, non esiste che un adolescente smonti e aggiusti una bicicletta senza pitturarla dandole il proprio stile personale! E così, dopo averle smontate e dotate di fondo di antiruggine, le bici sono state colorate con vernici spray. Il tutto realizzato dai ragazzi, dietro la costante supervisione degli educatori. E oggi, dopo essere state assemblate con pezzi dell’una, pezzi dell’altra e qualche pezzo nuovo, sono pronte per la prova su strada. Due di loro torneranno al mercatino gestito dall’Auser, cambiate d’abito e pronte per essere vendute, aiutando questa importante associazione che si occupa di sostegno sociale. Altre due saranno utilizzate dagli educatori del Progetto Giovani nei loro spostamenti sul territorio, perché il Progetto Giovani è anche lavoro sul territorio: si tratta di piccole ma importanti progettazioni volte alla promozione della creatività e allo sviluppo di competenze, percorsi di promozione del protagonismo giovanile, azioni di educativa di strada, ma anche presenza all’interno delle scuole secondarie, collaborazioni con il mondo dell’associazionismo e con le altre agenzie educative del territorio, e tante altre attività, tutte accomunate dall’avere i giovani al centro. A questo proposito, se qualcuno (associazione, agenzia educativa, gruppo informale o privato cittadino, giovane o meno giovane che sia…) fosse interessato a condividere idee, proposte, energie da mettere in campo a favore dei giovani, scriveteci a progettogiovani.novellara@gmail.com e venite a trovarci su Facebook Progetto Giovani Novellara.
Gli educatori del Progetto Giovani
Valeria, Enea