
Due volte all’anno (in maggio e novembre) si festeggiano i compleanni di chi è rimasto un altro anno lontano dalla bottiglia, nella sede degli Alcolisti Anonimi di Guastalla. Oltre agli otto festeggiati/e (tra i 30 e i 45 anni) erano presenti, come è consuetudine, domenica scorsa, familiari, amici, e altri membri provenienti da province limitrofe e da altri Gruppi reggiani. Si può descrivere l’ alcolista in generale come un tipo dipendente, immaturo, insicuro, narcisista, egocentrico, che tende a sottrarsi a ogni tipo di responsabilità. Quando le cose si fanno difficili egli si nasconde dietro una bottiglia di alcol, perché questa lo munisce di un paio di occhiali “color rosa” che fanno sparire nella notte i problemi, le ansietà, le frustrazioni e i risentimenti della giornata. Ma queste caratteristiche della personalità di chi beve molto, non sono ostacoli insormontabili. L’ alcolista può riuscire a superarli. Se ha il desiderio di smettere è possibile portarsi a quel livello di sobrietà emotiva che gli consentirà di affrontare le trepidazioni, le angosce e i conflitti che incontrerà nella vita, con l’ intelligenza, il raziocinio, la maturità che sono necessari. L’ aiuto che offre il Gruppo è fondamentale perché questo non <<giudica>> mai e, di conseguenza, ristabilisce un legame tra l’ alcolista e gli altri. Erano presenti una novantina di persone a questi compleanni che hanno avuto, come spesso succede, momenti di elevata commozione, Si poteva notare l’ emozione di chi compiva tredici anni e ovviamente la ragazza di un anno. Figurava pure un giovane con sua moglie e la bimba di pochi mesi che ricordava nella sua testimonianza che dieci anni addietro si era “svegliato” in un Pronto Soccorso causa un incidente stradale dovuto all’ ebbrezza. Erano presenti figlie di alcoliste che sentendo parlare la mamma non hanno saputo trattenere lacrime di gioia che ha coinvolto i numerosi presenti. Il tema era “In cammino verso la serenità”, parola magica per loro che hanno trovato un modo di vivere più maturo, più equilibrato partecipando alle riunioni e mettendo in pratica il Programma semplice dei famosi 12 Passi, oggi adottato anche da altre Associazioni, come Narcotici Anonimi, Giocatori d’azzardo, mangiatori compulsivi e altri. La serenità è stato affermato arriva silenziosamente e il loro problema era quello di chiedere al mondo che desse la felicità e pace della mente attraverso l’ alcol. Ma si sono accorti che non è così!. La serenità non è una cosa che si possa “pretendere”; essa scende senza far rumore, specialmente se ci si mette al servizio degli altri. Offrendo la mano al nuovo venuto o a chi è ricaduto/a, ecco che allora la loro sobrietà si arricchisce di indescrivibile gratitudine e tranquillità. Terminate le testimonianze vengono consegnate medagliette con il nome davanti e l’anno di sobrietà (2016 in questo caso), inciso sul retro della stessa, assieme alla dicitura <<un giorno alla volta>> che viene conservata gelosamente e gioiosamente da chi è rimasto altri 365 giorni senza toccare alcol. Vengono portate bevande e torte dove sopra vi sono candeline accese in base agli anni di sobrietà, (rosa per donne e azzurre per maschi), che vengono spente donandone una a chi è ancora ai primi mesi. Tutto in un clima di affetto e fratellanza che solo chi partecipa ne rimane fortemente contagiato. Si può dedurre che una cosa è disintossicare l’ alcolista, o più esattamente eliminare l’ alcol dal suo organismo e, altra cosa, è ottenere che in avvenire non ne senta più il desiderio e il bisogno, realizzando cioè una sobrietà assoluta che sia comunque in grado di superare eventuali tentazioni. Non è solo importante smettere di bere, più importante ancora è imparare a vivere senza il nemico:: l’alcol.
A.A. Gruppo “Speranza”
Guastalla
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