Abbiamo ricevuto questa commovente lettera della figlia di uno di noi morto dopo avere avuto anche il dono della sobrietà. Da questa semplice e bellissima lettera traspare l’amarezza per il poco tempo in cui il padre di Serena ha potuto godere di quel grande dono che a tutti noi Alcolisti Anonimi è stato fatto.

Sono otto giorni che papà non c’è più. Tutti voi avete saputo la fine che ha fatto, inaspettata, persino dai medici che il giorno prima del coma lo avevano dimesso dall’ ospedale, con tutti gli esami “a posto” (?). Sono stati giorni duri per mamma, per me e per tutti coloro che si sedevano accanto a quel letto, in cui lui ormai respirava e basta, in attesa di vedergli un segno di risveglio. Cinque giorni di attesa …di attesa che giungesse quella che risolve tutti i problemi di questo mondo, per chi trapassa però, non per chi resta. Ora mamma non si dà pace, proprio perché da pochi mesi, da quando papà ha conosciuto voi, aveva provato la gioia di vivere accanto ad un uomo, per la prima volta dopo 33 anni di matrimonio, sobrio, tranquillo e felice senza l’alcol. Pochi giorni fa cadeva il 34° anniversario di matrimonio e papà, dimesso dall’ospedale da due giorni, ha portato alla sua Sposa, un bellissimo mazzo di fiori. Erano felici mamma e papà, stanchi ma felici. Una felicità durata poche ore perché l’indomani è successo quello che già si sa. Scusatemi se vi racconto queste cose ma avevo bisogno di raccontarle agli Amici di papà; agli Amici Veri. Lui che ora vive nel mio cuore, vuole dirvi grazie per tutto il bene che gli avete voluto, per la fiducia e la serenità che avete fatto trovare in se stesso nel brevissimo tempo trascorso con voi. Solo una cosa mi addolora pensando a Voi: perché papà non vi ha conosciuto prima? Vi abbraccio forte forte Alcolisti Anonimi. Grazie
Serena
La figlia di Sergio

solo una grande tristezza…. 😦