I libri di Vittorio Ariosi e Dimmo Olivi: due saggi di storiografia novellarese

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La grande alluvione del 1833 (elaborazione di Giuliano Ariosi)

Sono appena uscite due opere auto finanziate di pregevole fattura che vanno ad ampliare il novero delle pubblicazioni sul nostro paese.
La pubblicazione di ricerche sulla storia di una piccola città è una rarità. Eppure nel caso di Novellara sono appena uscite in contemporanea ben due opere, “Novellara nei secoli” di Vittorio Ariosi e “Storia, storie e storielle dell’Ottocento a Novellara” di Dimmo Olivi, entrambe coraggiosamente autofinanziate dai rispettivi autori. In questo numero ci occuperemo del libro di Ariosi, mentre nel prossimo sarà recensito quello di Olivi.
In entrambi i casi, le vicende di una realtà locale come Novellara sono interpretate nel novero dei grandi eventi nazionali, europei e internazionali. Nel corso dei secoli e dei millenni, infatti, Novellara è stata inevitabilmente influenzata dai grandi accadimenti della storia mondiale, ma al tempo stesso ne ha condizionato gli esiti, contribuendo nel suo piccolo alle grandi narrazioni storiche. In sostanza, la storia è una sintesi di macro eventi epocali e di micro-eventi locali, a cui Novellara non fa eccezione, come ben testimoniato dalle opere di Ariosi e Olivi.

“Novellara nei secoli” di Vittorio Ariosi
Il trentesimo libro scritto da Ariosi (200 pagine), riccamente illustrato con foto tradizionali (rare o inedite) di Novellara si è rivelato un successo. Le 500 copie sono quasi esaurite, ma le poche rimanenti sono in vendita a 10 euro presso le edicole novellaresi e la biblioteca comunale.
L’opera di Ariosi rappresenta un compendio della storia novellarese dalle origini romane alla fine della seconda guerra mondiale. Va ad aggiungersi, quindi, ai grandi classici. Basterà ricordare “Memorie istoriche dei Gonzaga di Novellara” (1825) di Vincenzo Davolio (rieditato proprio da Ariosi nel 2009, Aliberti editore), che narra l’epopea della famiglia che ben amministrò il nostro paese per tre secoli; “Storia di Novellara” (1967) di Odoardo Rombaldi fu la prima vera e propria lettura ad ampio raggio della storia millenaria di Novellara; e “Un Campanile, una torre: Novellara” (2000) di Marta Beltrami che ripercorre la storia della nostra cittadina “per episodi” attraverso un’antologia di scritti.
Quello di Ariosi può essere considerato il “libro di testo” su Novellara, scritto con un preciso scopo divulgativo. Se alle scuole medie ci fosse un corso di storia locale, questo libro sarebbe ideale. Il suo più grande pregio, infatti, è lo stile snello e moderno, che permette di approcciare in scioltezza secoli di storia. Pur attingendo riccamente alla bibliografia già esistente su Novellara, è adatto sia per chi volesse avvicinarsi per la prima volta alla storia del nostro paese, sia per i più esperti che volessero leggere un’opera aggiornata inclusiva di ciò che è stato scritto su Novellara negli ultimi decenni. “Sconsiglio il libro agli storici perché non ho fatto nessuna scoperta – dice ironicamente Ariosi –, piuttosto deve andare in mano ai novellaresi curiosi che senza fare troppa fatica vogliono informarsi sulla storia della loro cittadina”.
Si parte dai recenti ritrovamenti archeologici che hanno dimostrato la presenza d’insediamenti romani nei pressi di via Levata, oltre a quelli già conosciuti a Santa Maria della Fossa. Attorno all’anno Mille, la fortificazione del Castelloncolo (l’attuale Cantarana) prevalse su altri insediamenti limitrofi dando origine al nucleo di Nubilaria che vedrà il periodo di massimo splendore con l’avvento dei Gonzaga (dal XV al XVIII secolo), seguito dalla decadenza sotto il dominio degli Estensi che demolirono parte del patrimonio architettonico (a detta di Ariosi, fino ad allora paragonabile a Sabbioneta) e depredarono il patrimonio artistico gonzaghesco. Seguì un ulteriore periodo di instabilità con le guerre napoleoniche, con il potere che passò in varie mani fino all’Unità d’Italia. Il libro si chiude narrando come l’emergere della questione sociale alla fine dell’Ottocento, le guerre mondiali, il fascismo, la Resistenza e la Liberazione furono vissuti a Novellara.
In un certo senso, per farci capire più da vicino quello che siamo oggi, nel libro mancano gli anni del dopoguerra fino ai giorni nostri. Ma a questa “carenza” ha parzialmente sopperito Ariosi stesso, con le pubblicazioni di due volumi di cronistoria fotografica della Novellara contemporanea, “Novellara e Novellaresi” 1 & 2 (Palazzo Bonaretti editore) uscite rispettivamente nel 2010 e nel 2011, che raccontano il dopoguerra, l’esodo dalle campagne, il boom economico, una maggiore diffusione del benessere, la creazione dei servizi sociali, e la società multietnica e interculturale. “Più cronaca che storia – afferma Ariosi – perché dal secondo dopoguerra si esce dalla storia e si entra nella cronaca. Per un’analisi più approfondita, comunque, volevo lasciare del lavoro anche per altri”. Ariosi è già impegnato nella stesura di un manoscritto su cui non ha voluto rivelare il tema. “Sicuramente non sarà su Novellara”, conclude l’autore.

Alessandro Cagossi

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