SIAMO INCATENATI E NON CE NE ACCORGIAMO

cattura5Gentile Direttore, riflettevo su uno scritto filosofico di un autore tedesco il quale affermava che: “Nel secolo scorso si diceva che la maggioranza dell’umanità non aveva niente da perdere, tranne le sue catene. Oggi bisogna dire che la maggioranza crede di possedere tutto grazie alle sue catene di cui non s’accorge”. Sono parole severe che colpiscono nel segno. Alle spalle abbiamo una storia di lotta contro le catene che opprimevano la persona, la quale si lanciava in avanti sapendo di non aver nulla da perdere e tutto da guadagnare. Attualmente, invece, ci siamo riempiti di cose e di benessere, siamo convinti di possedere tutto e non ci accorgiamo che tutto questo l’abbiamo ottenuto a scapito della nostra libertà, dell’autenticità, della coscienza. Le catene della tecnica, del conformismo, della pubblicità ci hanno imballato la vita, eppure ce ne scordiamo e siamo ben soddisfatti di assegnare ad altri le scelte, pur di starcene comodi. Riusciamo solo ad avere un sussulto quando avviene l’imprevisto, anche banale: uno sciopero dei mezzi di trasporto, un ritardo nei rifornimento dei beni, un’interruzione dell’elettricità e così via. Solo allora ci accorgiamo da quante realtà siamo condizionati, ma ben presto ritorniamo nel monotono svolgersi di un’esistenza priva di consapevolezza, di conquista, di reazione.
Cordialità
Paolo Pagliani

Il filosofo tedesco è Gunther Anders (1902-1992)
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