Gentile direttore, guardo il Presidente Mattarella che si ferma davanti ad ogni bara che contiene le salme e i parenti delle vittime non sottraendosi alla disperazione cercando di trasmettere vicinanza e sostegno; un’emozione dal teleschermo straordinaria. E su quell’infinito, inconsolabile dolore spunta l’annuncio: <<Ci dobbiamo fermare per i consigli pubblicitari>>. E’ una vergogna! E credo che quella perdita di vergogna sia una delle più truci esperienze dei nostri giorni. Anche se la pubblicità è la fonte di sostentamento di emittenti che non percepiscono canone, rendersi complici dello sciacallaggio pubblicitario non è comprensibile. Alla morte si addicono silenzio e pudore. Se non ci si sente di farlo, si rinunci alla diretta mandando in onda edificanti telefilm o remoti documentari. La decenza ha un limite invalicabile.
Cordialità
Paolo Pagliani
Fortuna che abbiamo sempre il nostro indignato speciale darci perle di ovvietà.