DOBBIAMO CAMBIARE, NON POSSIAMO RIMANERE FERMI

Alcolisti anonimi-300Questo era il titolo del tema che ha caratterizzato la festa di compleanno degli Alcolisti Anonimi del Gruppo “Speranza” di Guastalla che si è svolta la settimana scorsa dove hanno festeggiato un altro anno lontano dalla bottiglia diversi membri. Dato il buon numero di questi, altri compleanni di sobrietà si svolgono sempre nel mese di Novembre (secondo semestre). Hanno testimoniato per primi, i cosiddetti <<anziani>>, quelli con oltre dieci anni e oltre di lontananza dall’alcol, per terminare con addirittura quattro primi compleanni, mai successo a Guastalla (due uomini e due donne). Ciliegina sula torta è stato l’arrivo di un nuovo venuto (trent’anni circa) di nazionalità extracomunitaria che accompagnato dal suo datore di lavoro, ha potuto sentire i percorsi dei presenti e dei loro familiari rimanendo stupito e favorevolmente impressionato. Le mezze misure – è stato affermato – non hanno aiutato nessuno. Si sono trovati di fronte a una sfida decisiva, hanno chiesto aiuto e non credevano di trovare tanto benessere; uno è arrivato a dire che <<avrebbe firmato per la metà>>. Ogni giorno si affrontano sfide decisive. I pensieri e le azioni possono proiettare verso la crescita oppure ricondurre sulla strada delle vecchie abitudini. Talora questi momenti di svolta rappresentano punti di partenza, come quando si cerca di apprezzare qualcuno invece di condannarlo. O quando si incomincia a chiedere aiuto invece di cercare di risolvere tutto da soli. In altre occasioni i punti di svolta rappresentano punti di arrivo, come quando si riconosce la necessità di smettere di accumulare risentimenti ed egoismi. Molti dei difetti di carattere che sono poi la causa prima dell’alcolismo, si manifestano nel corso della giornata: superbia, auto-condanna, rabbia, fuga dalle responsabilità, vendicatività, mania di grandezza. Adottare mezze misure per eliminare questi difetti non fanno che paralizzare gli sforzi per il cambiamento ed è solo chiedendo aiuto ad A.A. che si trova la forza e il desiderio di cambiare. Quest’ultimo farà in modo che le idee della vita, assumano un aspetto diverso. L’atteggiamento quando si beve è tutto egocentrico ed egoista: la comodità ed il piacere personale vengono per primi. Ora diventati sobri questi hanno iniziato a scivolare via. L’atteggiamento verso la vita e gli altri cambia radicalmente. La prima lettera del loro nome , la “A”, significa per loro atteggiamento. La seconda “A” significa azione. Facendo i 12 Pssi del Programma partecipando alle riunioni, leggendo e portando il messaggio, si può essere riportati alla sanità mentale. Con un atteggiamento positivo e disponibile e con una costante azione A.A., si può rimanere sobri e aiutare altri a raggiungerla. Nei discorsi di tutti l’ atteggiamento era  di totale disponibilità a fare qualunque cosa per rimanere sobri. Molto commovente le parole di una mamma che, davanti alle figlie ed al marito non ha saputo trattenere le lacrime (di gioia) raccontando il primo anno senza bere; queste già adulte hanno fatto altrettanto. Ha colpito pure la felicità di un’ altra madre astinente da quattro mesi; è riuscita solo a dire piangendo che ora riesce a guardare negli occhi sua figlia che le era accanto, si sono abbracciate profondamente commosse. Con amici di altri gruppi reggiani e mantovani e qualche familiare, è una splendida consuetudine e una gioia festeggiare i compleanni di sobrietà; (un’altro anno lontano dalla bottiglia) tornare a vivere (però meglio!). Sono stati in 9 tra uomini e donne, (da 15 anni a 1 anno), che hanno festeggiato presso la sede guastallese del Ceis dove si riuniscono bisettimanalmente. Durante gli interventi, si ha l’occasione di assistere a testimonianze fantastiche che hanno ritrovato nel loro caro la gioia di vivere. Tutto alla fine si conclude con torte dolci e salate e bibite…analcoliche e lo spegnimento di una candelina, (rosa o azzurra), per ogni anno di sobrietà, in un clima di fraterna amicizia che difficilmente si riscontra in altre Associazioni. Compie 16 anni il Gruppo A.A. “Speranza” che dopo una parentesi durata otto anni a San Martino, è ritornato nella sede nuova del CeiS a Guastalla in Via Donizetti 4. I membri che frequentano durante la settimana (martedì e venerdì dalle 20,30 alle 22,30) le riunioni, i partecipanti sono mediamente 10- 12 anche se in totale sarebbero quasi una trentina. Vi è stata una “esplosione” di presenze femminili che arrivano quasi al 50% dei frequentatori con una età che si è abbassata dai 45-50 anni ai 35-40 con qualche arrivo di  25 – trentenni. Questi ultimi sono i più difficili da aiutare in quanto o bevendo solo il fine settimana, o non immedesimandosi in ognuno dei membri (“io non sono come loro”), intervengono poche volte credendo di riuscire da soli a smettere di bere; qualcuno/a si rivede dopo anni senza coniuge, lavoro e patente, oppure si hanno tristissime notizie…. La nazionalità dei frequentatori è quasi totalmente italiana. Ogni ultimo martedì di ogni mese può partecipare chiunque a <<riunioni aperte>> dove si possono ascoltare i membri commentare i Passi del Programma di A.A. ed a fine incontro, è possibile fare domande su temi specifici riguardanti l’ Associazione. Diversi medici, infermieri, religiosi, gente comune, sindaci, assessori, hanno potuto constatare, specie nelle persone recuperate, una serenità e gioia di vivere fantastica, ben lontana da chi pensa di trovare gente triste, depressa e piangente. Il Gruppo è composto da uomini e donne che vengono principalmente da paesi limitrofi come Novellara, Reggiolo, Luzzara, Gualtieri, Poviglio e da cittadine mantovane come Moglia, Gonzaga e Suzzara. Contemporaneamente, nella medesima sede, in altra sala, si riunisce il Gruppo Al-Anon “Incontro”, dell’ Associazione Gruppi Familiari dove i membri sono familiari (mogli, mariti, figli/e, amici di bevitori problematici). L’unico scopo dell’Associazione è quello di offrire aiuto a chiunque si senta emotivamente coinvolto dal bere problematico di una persona cara, siano familiari o amici.

alcolisti.13

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