DUBBI E CERTEZZE

anziani-amoreGentile direttore, a volte, anche più volte, nel corso della nostra vita siamo preda del dubbio. Forse questo rappresenta proprio uno dei motori della vita stessa. Dubitiamo per il futuro, per la salute, per l’ avvenire dei figli. Dubitiamo sulle contromisure da predisporre per evitare che qualcosa possa andare non per il suo verso. C’è poi un genere di dubbio, che chiamo speculativo, che mi fa interrogare in maniera retroattiva su come sarebbe stata la mia vita se avessi accettato quella proposta di lavoro, se avessi fatto altri studi, se avessi scelto un’altra compagna. Le risposte possono essere molteplici e, in genere, si risolvono sempre in piacevoli elucubrazioni da pisolino pomeridiano ma per ciò che riguarda il matrimonio, la cosa è importante e seria. E’ naturale e umano che dei dubbi sorgano lungo la strada che si percorre insieme. Credo che il rapporto tra due persone sia come un edificio che non termina mai di essere costruito; è in continua evoluzione, è sempre aperto. Il dubbio consente di controllarlo alle fondamenta. Di tanto in tanto è indispensabile. L’importante è non trastullarsi troppo immaginando a quali destini gloriosi si è dovuto rinunziare decidendo di legarsi a una persona. Perché la gloria, così la sconfitta di una vita mediocre, è già in noi e non dipende dalla persona che condivide la nostra vita. Certo, è facile e a volte è una tentazione irresistibile il pensiero: “Chissà dove sarei a quest’ora, se non avessi dedicato gli anni migliori al matrimonio…”, un gran bel alibi, non c’è che dire per i nostri insuccessi e le nostre rese. Ma la verità è un’altra. Se siamo ancora persone capaci di splendere, splenderemo ancora di più durante la nostra vita assieme al compagno. Se siamo destinati al grigiore e alla monotonia polverosa di una vita mediocre, lo saremo comunque con un compagno o da soli. Giocando con pensieri simili si rischia sempre di addebitare le nostre frustrazioni a chi ci sta di fianco, che vedremo come un freno alle aspirazioni e guarderemo con astio, o con malcelata sopportazione. Non è difficile, molte coppie vivono così per anni e il bello è che, così facendo, riescono sul serio a rovinarsi, silenziosamente, rispettivamente, la vita. Quello che è più giusto pensare, invece, e credo si avvicini più alla realtà, e che senza questo nostro compagno che ci sorregge quando ne abbiamo bisogno, saremmo ancora alla sbarra di partenza della vita. Come un patetico ronzino mezzo suonato dagli anni che rimane fermo al via, scuotendo la testa, mentre gli altri già divorano la pista.
Cordialità
Paolo Pagliani
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