
Gentile direttore, mi capita spesso di accompagnare mia moglie da una nuora con bimbi al mattino. Lei si sveglia prima di me, si alza e inizia a farmi premura, a stressarmi fino a quando esco in macchina dal garage quindi vado davanti all’ ingresso, innanzi al quale aspetto dieci minuti che lei esca. Da sempre, lei mi mette fretta per tutto il tempo che io sono a casa e poi mi tocca aspettare in auto. Se non mi stressasse in questo modo, usciremmo insieme e io non aspetterei invano fuori. A questo punto ci si potrebbe aspettare una sfuriata nei confronti della moglie; del resto sarebbe un’ ira giustificata! Ma questo non avviene perché io tengo conto del risultato finale. Dopo questo “sfogo vigoroso” sarebbe l’ inizio di una giornata con un litigio e la mattina rovinata per tutti e due. Senza peraltro giungere a una soluzione, perché so che per mia moglie è quasi impossibile non dimenticare all’ ultimo momento qualche cosa da fare in casa. Sono convinto anche che perde quel tempo non per comodi suoi, ma per coprire il letto, per infilare qualche piatto in lavastoviglie e, ma sì, per sistemarsi frettolosamente il trucco, è una donna, caspita! E allora accetto con pazienza quella scenetta che si svolge qualche mattina: lei che mi insegue e mi pungola per ogni stanza, per lasciarmi poi in macchina ad aspettarla. Considero questo fatto di aver sposato una donna e non un robot e ne sorrido. E mi auguro che lei guardi con lo stesso affetto e la stessa pazienza i miei indubbiamente più numerosi difetti.