Gentile direttore, anche se le feste, quale sia la loro natura, servono al riposo, al divertimento, è giusto che vengano santificate. Personalmente credo però, che non sia sufficiente entrare un una chiesa e assistere a una Santa Messa. Questo è un precetto della Chiesa ma l’aspetto importante è che venga santificata tutta la giornata pensando anche a chi, in quel preciso istante, non ha nulla da festeggiare. Non basta rattristarsi – che non serve a nessuno – ma proporsi di fare in modo, ognuno nel suo piccolo, che quando è festa, sia festa per tutti, anche per i diseredati, per i senza casa, per i rifugiati, i profughi del mondo. Santificare la festa significa anche compiere un atto di carità sia pure semplice e alla portata di tutti: donare un soldino a un mendicante, sorridere al vicino di casa, alla persona che abbiamo accanto… Un sorriso! Cosa sarà mai un sorriso…Se sorridessimo alla prima persona che incontriamo per strada e se quella a sua volta facesse lo stesso, otterremmo in breve tempo un mondo di persone più sorridenti e speranzose. Perché poi limitarsi alle feste? Facciamo in modo ogni giorno che per tutti gli uomini e le donne del mondo sia festa ogni volta che sorge il sole. Sembra una impresa impossibile, ma tutte le grandi rivoluzioni iniziano da un primo, piccolo passo.
Cordialità
Paolo Pagliani