NON ALIMENTIAMO L’ODIO

bambino-aggressivo1Gentile direttore, dopo lo sgomento e il panico provocato e dilatato dalle trasmissioni televisive provocati dai tanti kamikaze, dobbiamo ritrovare la lucidità per vedere le cause di questi disastri. Ma la prima cosa da fare è continuare a vivere la nostra vita, che deve procedere ancora in una fiducia condivisa per non scivolare a nostra volta nello stesso odio. E’ chiaro che questi gesti estremi, assolutamente detestabili, vogliono maldestramente attirare l’attenzione su situazioni – quelle della Siria e Iraq – dove da anni si muore nell’indifferenza quasi totale del mondo occidentale. La trappola dell’odio non fa che aggravare un male già grande e non serve a risolvere alcun problema. Non possiamo mettere sul conto dell’islam tutta la responsabilità di questi attacchi terribili e sanguinari. Ancor meno serve prendersela con i profughi e con gli immigrati… Sarebbe un modo rozzo e inconcludente di distogliere l’attenzione alla verità. E’ stupenda e toccante la poesia di una ragazzina israeliana di 12 anni che scrive. “Avevo una scatola di colori brillanti, decisi, vivi. Avevo una scatola di colori alcuni caldi, altri molto freddi. Non avevo il rosso per il sangue dei feriti. Non avevo il nero per il pianto degli orfani. Non avevo il bianco per le mani e il volto dei morti. Non avevo il giallo per la sabbia ardente. Ma avevo l’arancio per la gioia della vita, il verde per i germogli e i nidi, il celeste dei chiari cieli splendenti, e il rosa per il sogno e il riposo. Mi sono seduta e ho dipinto la pace”. Prendiamola come augurio; è bellissima.
Cordialità
Paolo Pagliani
Ottica Reggiani 2016-OK
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