Gentile direttore, <<voltiamo pagina>> dicono spesso i cronisti dei telegiornali dopo rapidissimi flash su quei volti devastati dalla fame in Africa. Voltiamo pagina, cioè via dalle brutte notizie e godiamoci quelle belle, come l’ultimo modello di fuoristrada, le top model, l’ultimo villaggio turistico in Kenia, la squadra del cuore e così via. Salta agli occhi quanto sia diseducativo, deformante la coscienza di vivere, questo “voltiamo pagina” dei telegiornali e dei media come prassi abituale. La reazione pari pari sarà quella di un ben altro “voltiamo pagina”: voltiamo pagina nel modo di consumare noi il “superfluo” (cioè ciò che è già un di più, oltre il necessario per vivere) e “loro” restano senza il necessario per sopravvivere. Viene in mente quella statistica da cui risultava a conti fatti che si erano mangiati tanti polli quanti abitanti, mentre la realtà era che alcuni ne avevano mangiati due e altri niente, rimasti senza. Voltiamo pagina allora, vuol dire per tutti una onesta revisione delle proprie “voglie” alla luce della distinzione reale tra ciò che è “necessario” e ciò che è “superfluo” affondando il bisturi del chirurgo per separare, quando si è fatto diventare “necessario per me” ciò che in realtà è “superfluo” e anzi starei meglio senza. E qui viene giusta una sentenza di grande saggezza umana del nostro Manzoni: <<Se invece di star bene, cercassimo di far del bene, finiremo con lo star meglio>>. “Voltiamo pagina”, allora, è lasciare i tanti divi di cui sono piene le tv e andare a scovare, fuori dallo spettacolo televisivo. quei volonterosi, pieni di amore fraterno, che vivono impegnati a “voltare pagina” ai loro consumi. Uno di questi è il Dott. Gino Strada.
Cordialità
Paolo Pagliani