
Gentile direttore, nel Paese affiorino continuamente sentimenti xenofobi e da sciacalli, alimentati da una politica che specula sulle paure della gente per una manciata di
voti alle prossime elezioni, bisogna però riconoscere che l’Italia si sta impegnando tantissimo nel salvare vite umane nel Mar Mediterraneo. Quasi in solitudine, si sta sobbarcando un peso che andrebbe condiviso con gli altri Paesi d’ Europa. Lampedusa è sì la punta estrema dell’Italia ma è anche il confine dell’Unione Europea. Quello che non fanno le istituzioni spesso è sopperito dall’impegno dei cittadini. Va a loro onore la sollecitudine verso i migranti dimostrata dalle regioni del Sud già gravate da povertà e problemi endemici, a fronte di ricche regioni del Nord che, con pretesti vari, vogliono chiudere le porte e il cuore all’accoglienza. L’insistenza italiana nel
coinvolgere le nazioni europee qualche
risultato lo sta ottenendo, nonostante il passaggio dalle promesse agli impegni concreti sia lento e faticoso. Anche a causa dell’ipocrisia, che ha fatto fare marcia indietro a qualche Stato, disponibile al massimo a offrire un mezzo navale per pattugliare il mare. Ma nulla di più: nessuna quota, quindi, di profughi sul proprio territorio. L’euro ci ha uniti ma all’Europa manca ancora un’anima.