L’importanza di essere felice

Tet premiziaone

Prosegue Teatro Lab a cura di Etolie (centro teatrale europeo) il festival delle compagnie teatrali studentesche di tutt’Italia, che come sempre si contamina di collaborazioni con centri teatrali europei e associazioni culturali. Domenica 22 marzo alle ore 20.30 al Teatro della Rocca è in programma lo spettacolo “L’importanza di essere felice” dell’associazione TET – Teatro Etolie Trieste. Il dipartimento distaccato di Etolie a Trieste porterà in scena per la prima volta un tipico melodramma vittoriano in cui il protagonista, Jack Worthing, uomo baldanzoso dagli sconosciuti natali, dandy per antonomasia, si rivelerà solo all’apparenza una persona estremamente attenta all’apparenza e dedita ad atteggiamenti piuttosto immorali. “L’importanza di essere felice”, infatti, è solo apparentemente una commedia leggera e fatta di non-sense mentre in realtà nasconde un feroce attacco ai moralismi e all’ipocrisia dei nostri tempi.

Tutto il programma su  http://www.comunedinovellara.gov.it/servizi/notizie/notizie_fase02.aspx?ID=9885

Sinossi
Jack Worthing, uomo baldanzoso dagli sconosciuti natali, vive in campagna insieme a Cecily, una ragazza diciottenne su cui esercita la tutela, e con l’istitutrice di quest’ultima, Miss Prism.

Jack decide di recarsi a Londra e di frequentare i salotti cittadini presentandosi come Ernest: intende soprattutto visitare la casa dell’amico Algernon Moncrieff, allo scopo di incontrarne la cugina, la bella Gwendolen Fairfax, della quale è intenzionato a chiedere la mano.
La giovane accetta subito questa proposta di matrimonio, convinta anche del fatto che il suo pretendente si chiama Ernest, nome che su di lei esercita un particolare fascino.
Intanto Algernon viene a sapere che all’amico è stata affidata la giovane Cecily e, desiderando conoscerla, si reca in campagna: dopo aver scoperto l’indirizzo s’introduce nella casa, affermando di essere il fratello minore di Jack, e riesce a sedurre Cecily.
Nel frattempo arriva lo stesso Jack, il quale è ben presto raggiunto da Gwendolen, decisa a sposarsi nonostante l’opposizione della madre, Lady Bracknell, ostile al matrimonio poiché ha saputo che Jack è un trovatello anche se poi adottato da una famiglia benestante.
Cecily e Gwendolen così diventano amiche ma, confidandosi, scoprono che i rispettivi fidanzati hanno mentito sulla propria identità; tuttavia, dopo vari litigi tra i quattro innamorati, tutto pare appianarsi.
Di lì a poco, in cerca della figlia Gwendolen, giunge in campagna anche Lady Bracknell.
Essa viene così a conoscenza del fidanzamento del nipote Algernon con Cecily e, vista la ricca dote della ragazza, lo approva senza riserve.
A questo punto però è Jack, come tutore della fanciulla, a rifiutare il proprio consenso, almeno finché Lady Bracknell continuerà a opporsi al suo matrimonio con Gwendolen.
L’intricata vicenda si risolve soltanto quando compare l’istitutrice di Cecily, Miss Prism, nella quale Lady Bracknell riconosce la donna che, molti anni prima, era scomparsa portando con sé il figlio primogenito di sua sorella, Mrs Moncrieff: Jack, infatti, non è altri che il fratello maggiore di Algernon e il suo vero nome è proprio Ernest.
Risolti quindi tutti i dubbi sulle sue origini, Jack può finalmente sposare Gwendolen e Cecily diventa la moglie di Algernon.

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