BERE CONSAPEVOLE

Bere consapevoleEgr. direttore, leggevo che l’alcol è la principale causa di mortalità fra i giovanissimi. Sia direttamente per le gravi conseguenze sull’organismo in formazione che talvolta diventano letali, sia indirettamente per gli incidenti provocati sulle strade, nelle scuole, nelle famiglie. Eppure in Italia viene venduto e servito – in bottiglia o sfuso – senza alcun ritegno da parte di gestori “indifferenti”. E senza neanche controlli troppo incisivi da parte delle forze dell’ordine. Consentire di bere alcol agli adolescenti, (confermano autorevoli studi scientifici), è come metterli alla guida di una vettura di grossa cilindrata e farli schizzare a tutta velocità nel traffico cittadino. Perché per guidare un’auto ci vuole la patente, per votare bisogna avere compiuto la maggiore età e per bere alcol non c’è la stessa attenzione preventiva? L’alcol poi è associato al divertimento. Si tenta di convincere i ragazzi che senza alcol è impossibile che una festa abbia successo non riuscendo ad essere brillanti e simpatici. Purtroppo questa demoniaca falsità è propagandata da discutibili personaggi del mondo dello spettacolo che addirittura associano l’alcol e le droghe alla creatività! Delle canzoni e delle esibizioni di costoro che puzzano di vino e birra, faremmo volentieri a meno ma questi subdoli modelli generano consenso in menti ancora deboli e per questo facilmente fascinabili. Quando capita che il ragazzino torni a casa ubriaco o peggio i genitori devono accorrere in ospedale per un coma etilico del pargolo, si tende a giustificare: ” Tanto bevono tutti a questa età”. Non è vero per nulla. Questa sbronza è una drammatica richiesta di aiuto. In quella famiglia evidentemente non mancano il telefonino ultimo modello ed i soldi per il bancone dell’alcol ma in fondo al bicchiere c’è tanta solitudine, tanta disperazione, tanta vita priva di senso speranza e significato. Contro l’alcol bisogna dichiarare guerra aperta, senza titubanza alcuna. Se si pensa e ritengo sia giusto, punire chi fuma nella propria autovettura con a bordo i propri figli o altri bambini, non vedo perché non si possa essere altrettanto drastici verso genitori, gestori di bar, cassiere di supermercati che nei vari livelli di responsabilità analizzati, contribuiscono ad esporre le nuove generazioni ad un rischio mortale. Non ci possono essere incertezze e titubanze. Si è perso fino ad oggi troppo tempo e soprattutto se ne sono andate tante giovani vite ed altrettante saranno per sempre segnate nella mente e nel corpo dal bicchiere velenoso. Il consumo di alcol richiede un’età adulta, la giusta maturità e moderazione ovviamente. Adulti che bevono con consapevolezza sono i migliori educatori dei giovani e giovanissimi. Sarebbe meglio non bere però mi chiedo cosa vendano quei farabutti che distribuiscono shottini, (in inglese colpo), a solo un euro. Altro che happy hour. E’ mai possibile che nessuna autorità sanitaria ritenga di analizzare questi intrugli mortiferi? Propagandare di non bere alcolici è assai difficile grazie alle potentissime lobby industriali favorite purtroppo anche dagli interessi dello Stato che su vino, birra, grappa e cognac, ricava tasse imponenti.

Cordialità

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